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PERUGIA - Sono stati 2.019 i ricorsi definiti in Commissione tributaria provinciale nel 2007 in Umbria. Di questi 1.312 (il 65%) sono stati favorevoli all'Agenzia delle entrate, 368 (18,2%) al contribuente, 170 (8,4%) sono stati dichiarati estinti. Secondo la stessa Agenzia delle entrate nelle controversie fiscali, dunque, i giudici attestano molto spesso la bonta' delle posizioni assunte dagli uffici locali umbri. Un aspetto, confermato - e' detto ancora nel comunicato dell'organismo - nel secondo grado di giudizio (la Commissione tributaria regionale) dove, su 485 controversie definite, nel 45,8% e' stata l'Agenzia delle entrate ad avere ragione, mentre nel 36,3% i contribuenti. Favorevoli alle Entrate anche i risultati riguardanti i ricorsi derivanti da attivita' di accertamento: davanti alle Commissioni tributarie provinciali gli uffici ottengono ragione nel 38,1% dei casi, il contribuente nel 26%; davanti alle Commissioni Tributarie Regionali il 37,3% dei ricorsi viene vinto dall'amministrazione finanziaria, il 31,3% dai contribuenti. Inoltre, rispetto al 2006 (quando si segnalavano in Umbria un 50% di vittorie del contribuente nel secondo grado di giudizio, ed un 32% nel primo grado) il 2007 ha evidenziato un forte incremento delle sentenze favorevoli al Fisco. Un dato che ha origine - e' detto ancora nel comunicato - nell'attenzione che l'Agenzia delle entrate ha deciso di porre sul Progetto qualita' del contenzioso, che punta, da una parte, ad una maggiore qualita' della difesa in giudizio degli interessi erariali e dall'altra a promuovere, nei casi in cui ci siano i presupposti, gli strumenti deflativi del contenzioso, come l'autotutela, l'accertamento con adesione e la conciliazione giudiziale. Condividi