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AMELIA - E' stata definita dalla soprintendenza ai beni archeologici dell'Umbria ''una eccezionale scoperta'', quella avvenuta ad Amelia dove, durante lavori di restauro delle mura poligonali, e' venuta alla luce una porta che costituiva un importante accesso all'antica citta'. La porta e' ad arco a tutto sesto ed appare in perfetta connessione con le mura poligonali per cui e' databile tra il IV e il III secolo avanti Cristo. Si tratta di un imponente manufatto largo 2 metri e 50 centimetri, profondo 2 metri e con una altezza, per la porzione attualmente fuori terra, di 4 metri e 50 centimetri. Il rinvenimento e' avvenuto in seguito allo smantellamento di un terrapieno di epoca recente. ''La scoperta -hanno spiegato gli esperti della soprintendenza - costituisce in ogni caso un evento di notevole significato poiche' ha rivelato l'esistenza di un elemento ignoto alla comunita' scientifica. Dopo la completa messa in luce, sara' dunque possibile ripensare con dati assolutamente inediti l'assetto architettonico-difensivo della citta' antica''. Attualmente sono in corso lavori di consolidamento e ripulitura dell'antica porta, diretti da Raffaele D'Avanzo, della soprintendenza per i beni artistici e storici, con l'assistenza di Maria Cristina De Angelis della soprintendenza per i beni archeologici dell'Umbria. Sempre per quanto riguarda le mura poligonali di Amelia, sono attualmente in corso i lavori di ripristino e consolidamento del tratto crollato qualche tempo fa. Il rinvenimento della porta e' avvenuto in una zona distante dal crollo dove sono in corso lavori di restauro della cinta muraria. Condividi