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PERUGIA – E’ stato approvato dalla Provincia di Perugia (Area viabilità), per un valore di 160.000 euro, il progetto esecutivo per l’esecuzione di indagini archeologiche conoscitive e i relativi scavi in località Strozzacapponi di Perugia. Progetto che prevede di estendere a tutta l'area “ex proprietà Montagna” le ricerche già avviate nella zona e che hanno portato al rinvenimento di 11 tombe e all’individuazione di possibili altre 20. In questo punto l’Amministrazione provinciale è impegnata nel progetto di riqualificazione della intersezione stradale tra la SR. N° 220 Pievaiola e la S.P. 318/11 di Castel del Piano attraverso la futura realizzazione di una rotatoria. Il progetto della nuova campagna di indagini archeologiche conoscitive e di scavi è stato elaborato tenendo conto della presenza nella zona di un’estesa necropoli etrusca. In una prima campagna archeologica esplorativa erano stati infatti rinvenuti reperti risalenti al periodo etrusco e romano. L'interesse archeologico di tali rinvenimenti ha quindi determinato l'opportunità di estendere la campagna di scavi in tutta l'area indiziata al di fuori dell'attuale sedime stradale ed a tale scopo è stato predisposto un apposito preventivo sommario di spesa per un importo di € 160.000,00, successivamente finanziato dalla Regione dell'Umbria. Il nuovo progetto approvato dalla Provincia prevede, come detto, l'estensione delle indagini a tutta l'area ex proprietà Montagna, per accertare l'eventuale presenza di altre strutture archeologiche come quelle già rinvenute, tramite scavo con mezzo meccanico, fino ad una profondità di circa 60 cm.; lo scavo archeologico eseguito a mano delle tombe già rinvenute (11) e di quelle di cui si ipotizza il rinvenimento (20), con recupero e trasporto presso i magazzini della Soprintendenza del materiale rinvenuto; il rinterro da ultimo degli scavi eseguiti. La Provincia di Perugia ha provveduto, per quanto riguarda l'assistenza ai lavori di scavo, alla nomina di una Società Archeologica che provvederà alla post-elaborazione per l'intera area indagata, nonché al rilievo archeologico e topografico delle strutture rinvenute tramite la restituzione di piante, sezioni, prospetti e la ricostruzione tridimensionale della volumetria delle unità sepolcrali individuate, oltre ad eventuali ulteriori indagini e documentazioni richieste dalla Soprintendenza Archeologica. Condividi