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PERUGIA – "La definizione delle nuove leggi elettorali è terreno fertile per riproporre per intero l’impegno e la determinazione nel rilanciare la sfida di una reale democrazia paritaria: è qui che si gioca la possibilità più concreta di elaborare norme e meccanismi atti a garantire un sostanziale equilibrio tra donne e uomini nella rappresentanza”. Lo ha sottolineato la presidente del Centro per le pari opportunità della Regione Umbria, Daniela Albanesi, introducendo il convegno su “Democrazia paritaria: verso le nuove leggi elettorali regionali”, che si svolge oggi a Perugia, a Palazzo Cesaroni. All’iniziativa, alla quale partecipano le presidenti e le rappresentanti degli organismi regionali di parità, è intervenuta tra gli altri l’assessore alle Pari opportunità della Regione Umbria, Maria Prodi. “Affrontare il tema della rappresentanza politica in democrazia – ha detto Albanesi - rimanda alla questione della presenza paritaria delle donne nei luoghi delle istituzioni e decisionali: sebbene l’accesso alle cariche elettive sia formalmente aperto a tutti, di fatto esso viene in molti casi ostacolato. La disparità di rappresentanza tra i generi in tutti gli organismi decisionali non riguarda esclusivamente i ‘diritti delle donne’ – ha proseguito - la disparità interroga innanzitutto la democraticità dei sistemi di governo. Chiedere con forza regole diverse, più adeguate a questa realtà significa chiedere che la politica faccia il suo compito, che non è quello della spartizione del potere, bensì di elaborare regole di convivenza adeguate ai bisogni della società nel suo complesso, riconoscendo l’apporto fondamentale delle donne”. “Il convegno – ha sottolineato l’assessore Prodi - ripropone la questione della rappresentanza femminile nelle istituzioni come condizione ineludibile per la realizzazione delle pari opportunità in tutti gli ambiti lavorativi e sociali”. “La presenza delle donne– ha detto ancora l’assessore regionale alle Pari opportunità - resta fortemente minoritaria, e spesso offensivamente decorativa e artificiosa. Immettendo sulla scena politica alcune donne, poche e fidelizzate, sulla base di una rispondenza ad un ruolo subordinato e ancillare, per decisione dall’alto – ha proseguito l’assessore regionale alle Pari opportunità - si depotenzia la funzione di rappresentanza popolare che le donne in politica possono e sanno realizzare. Dobbiamo quindi disegnare sistemi elettorali che aprano alla partecipazione dal basso di tutti, e dare così forza alla forza politica delle donne”. Il Centro pari opportunità della Regione Umbria è impegnato nella definizione delle proposte da sottoporre per la stesura della nuova legge elettorale regionale. “L’impegno che dispenseremo, sia come Assemblea che come gruppo istituzionale – ha detto la coordinatrice della Commissione Statuto del Centro pari opportunità, Annalisa Fabbri - non sarà rivolto, come artatamente si vuole far credere, a garantire posizioni di privilegio e di potere alle donne, quanto a scardinare qualche indebita rendita ormai scaduta e non più prorogabile. Ma, prima di ogni altra cosa – ha concluso - lo riteniamo un servizio da rendere alla nostra Regione ed al nostro Paese, per assicurare un futuro migliore e colmare un deficit di democrazia non più accettabile”. Condividi