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PERUGIA – “La soluzione della questione dei divulgatori agricoli formati in applicazione del regolamento europeo del 1979 spetta alle associazioni agricole e non è previsto e neppure possibile alcun intervento che possa farli transitare tra il personale della Regione”. Lo ha spiegato l'assessore regionale all'Agricoltura Carlo Liviantoni, invitato in audizione dalla Prima commissione di Palazzo Cesaroni per illustrare ai consiglieri la situazione occupazionale dei divulgatori agricoli: una categoria che venne formata in seguito ad un regolamento europeo del 1979 poi ripreso dalla legge regionale 41 del 1983, in seguito sostituita dalla legge 33 del 2002. I divulgatori agricoli vennero creati utilizzando gli impiegati delle organizzazioni agricole che, Dopo essere stati formati ed aver superato una selezione ottennero la qualifica. In tutto si trattava di 68 unità, delle quali 61 sono entrati negli anni nei ruoli delle Regione mentre 7 ne sono rimasti esclusi. In favore di questi ultimi, ha chiarito l'assessore, sono state attivate misure di sostegno attraverso le associazioni agricole: “ogni anno la Regione mette a disposizione un finanziamento di 2500 euro (di cui 1500 di provenienza europea) per ogni azienda agricola, si tratta di fondi che devono essere utilizzati per le consulenze professionali, quindi anche per retribuire figure come i divulgatori. Altri sostegni potranno arrivare dal nuovo Piano di sviluppo rurale, ma questo problema non potrà essere risolto attraverso un passaggio nei ruoli degli enti pubblici: le cause da loro intentate per ottenere un riconoscimento quali dipendenti regionali sono tutte state respinte”. Condividi