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PERUGIA - L’Ufficio vertenze della Cisl interviene per denunciare la grave situazione in cui versa il Tribunale del lavoro di Perugia, dove nell’arco di 6 anni la dotazione dei giudici è passata da 6 a 2 unità. Tutto ciò determina di fatto un grave rallentamento della giustizia e un grave danno per tutti quei lavoratori e quelle lavoratrici che hanno la sfortuna di dover ricorrere in giudizio per veder riconosciuti i loro diritti. Sembra che in media la prima udienza viene fissata dopo 2 anni dal deposito della richiesta e che la durata media del procedimento arriva fino a 4 anni. Attualmente sugli unici 2 giudici incaricati gravano in media circa 3mila ricorsi, un terzo giudice è stato destinato alla Corte d’Appello ed oltre a non essere stato sostituito il suo ruolo è stato congelato, determinando di fatto ulteriore incertezza sui tempi dei ricorsi. La stessa dotazione del personale amministrativo non è adeguatamente sufficiente a supportare il carico di lavoro contribuendo di fatto a rallentare ulteriormente, qualora ce ne fosse stato bisogno, il corso normale delle cose. Il tutto in un contesto nel quale il diritto del lavoro deve ispirarsi a criteri di celerità, vista la delicatezza della materia e il genere di contenziosi che si trova a dover gestire, dove in ballo ci sono generalmente 2 parti che non hanno lo stesso peso, infatti il lavoratore oltre a essere individuato come il soggetto debole è quello che il più delle volte si trova a rivendicare diritti nei confronti di una controparte che oltre ad essere già forte del suo può vantare un’alleanza istituzionale che nel ritardo della giustizia gioca tutta a suo favore. Pertanto si richiede che su tale argomento venga fatta una dovuta riflessione dalle autorità competenti e che tale situazione venga al più presto sanata per garantire l’effettiva possibilità di ricorrere in giudizio per il riconoscimento di un proprio diritto troppo spesso violato. Condividi