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L’Umbria chiude tragicamente un’estate funestata da incidenti stradali che hanno mietuto tante vittime; un bilancio drammatico che ripropone in tutta la sua gravità il problema della sicurezza stradale. Non più di qualche giorno fa tre giovani ragazzi narnesi perdevano la vita mentre ritornavano alle loro case e alle loro famiglie: una tragedia che, insieme alle altre, impone un impegno straordinario da parte di tutti i soggetti preposti alla prevenzione ed alla sicurezza sulle nostre strade. Sulla questione della sicurezza stradale sono molteplici le problematiche che si intrecciano: una questione culturale di fondo, un problema infrastrutturale legato anche all’allocazione delle risorse nazionali, una arretratezza sotto il profilo dello sviluppo e dell’utilizzo delle nuove tecnologie per la viabilità e la sicurezza. Per quanto attiene al primo aspetto esistono innegabilmente fattori culturali che influenzano le abitudini (ed i vizi) degli automobilisti italiani. Ormai da molti anni, infatti, esperti, docenti e professionisti di differenti nazionalità hanno appurato che il comportamento umano, elemento a lungo subordinato e scarsamente considerato nella regolazione e nel controllo della sicurezza automobilistica, rappresenti una delle cause maggiori della manifestazione dei sinistri stradali. Sotto il profilo culturale Risulterebbe importante l'istituzione di ulteriori corsi formativi sotto la supervisione di educatori specializzati, competenti e soprattutto sensibili alla figura dell' "uomo al volante", cercando così di affiancare alle classiche nozioni teoriche riguardanti norme e regole sulla circolazione stradale contributi e testimonianze dirette riportanti esperienze automobilistiche sul campo. Un antidoto alla cultura dilagante nel nostro Paese che ci vede fan accaniti ma anche troppo spesso emuli dei nostri campioni dei Gran Premi. Il sistema viario del nostro Paese è inadeguato ed obsoleto, frutto di scelte che hanno prediletto opere faraoniche e di facciata con l’allocazione di risorse pubbliche in progetti inutili a fronte invece della urgenza di una grande opera di messa in sicurezza delle nostre strade. Basti guardare ai tagli effettuati con l’ultima manovra alla viabilità e che ha visto il governo azzerare per il triennio 2011-2013 i trasferimenti ex Bassanini per le funzioni conferite alle Regioni in materia di viabilità. Per l’Umbria ciò significa 27 milioni e mezzo di euro in meno ogni anno, per un totale di 82,5 milioni di euro ai quali vanno aggiunti i 40 milioni di euro di tagli previsti per il trasporto pubblico nel 2011. Senza contare gli ulteriori pesanti tagli che la manovra apporta ai trasferimenti direttamente assegnati alle Province per la manutenzione ordinaria e il rifacimento del manto stradale sulla rete viaria dell’Umbria, praticamente viene messo in crisi la capacità di intervento delle istituzioni regionali e locali per garantire l’effettiva sicurezza del nostro sistema stradale. Da ultimo, ma non meno importante, paghiamo il prezzo di un gap tecnologico che ci vede molto indietro rispetto ad altri paesi europei che invece hanno investito ingenti risorse sulle nuove tecnologie, per la messa in sicurezza delle strade e la prevenzione degli incidenti stradali. Negli ultimi anni la tecnologia è diventata protagonista nel settore della mobilità e della sicurezza stradale con lo sviluppo sempre più marcato dei cosiddetti Its (Intelligent transportation systems) l' insieme cioè dei metodi e delle tecnologie volti ad ottimizzare a tutti i livelli il settore dei trasporti. Gli Its abbracciano un' ampia gamma di soluzioni il cui incentivo contribuirebbe in maniera determinante all’aumento della sicurezza stradale. Secondo uno studio presentato recentemente da Tts Italia (l' Associazione nazionale della telematica per i trasporti e la sicurezza), l' impiego degli Its ha portato negli ultimi anni, nel nostro paese, a una riduzione dei tempi di spostamento del 20% e ad un contestuale miglioramento della sicurezza tra il 10 e il 15%. Le recenti modifiche apportate dal Parlamento al Codice della strada rappresentano un intervento debole, parziale e insufficiente a garantire la sicurezza sulle nostre strade. La sicurezza stradale non si realizza esclusivamente con la minaccia di una sanzione pesante finalizzata a far desistere i potenziali trasgressori dal violare il codice della strada, perché un ruolo altrettanto importante lo giocano la prevenzione, il potenziamento dei controlli, la formazione degli utenti e la realizzazione di una cultura diffusa della sicurezza e, soprattutto, interventi strutturali, come il miglioramento delle infrastrutture stradali e della segnaletica, la pavimentazione delle superfici stradali, l’installazione di nuove barriere di contenimento sulle strade. Per questo si rende necessario un grande progetto nazionale che affronti i nodi irrisolti della viabilità e della sicurezza aggredendo le criticità citate ed evitare lo spargimento di sangue a cui quotidianamente siamo costretti ad assistere. Inutile, infine, ribadire quanto gioverebbe alla riduzione degli incidenti stradali l’incentivo di trasporti pubblici efficienti e convenienti per offrire una valida alternativa all’utilizzo delle auto private. L’Assessore regionale Stefano Vinti Condividi