Quando la Sinistra si presenta unita, i risultati si vedono. E’ il caso della legge Finanziaria 2008, appuntamento che ha visto la Sinistra, i gruppi parlamentari del Senato di Sinistra Democratica, Rifondazione Comunista, Verdi e Comunisti Italiani, presentarsi con un pacchetto unitario di una trentina di emendamenti (una bazzecola rispetto alle centinaia di emendamenti proposti dalle altre forze politiche dell’Unione, Partito Democratico in testa), ma tutti di grande rilievo politico e di forte impatto sociale: trenta emendamenti che per la loro qualità e per i temi affrontati costituiscono, in nuce, quello che potrebbe essere il programma politico di una Sinistra unita e rinnovata. Su questa trentina di emendamenti si è concentrato l’impegno unitario di tutte le senatrici ed i senatori della sinistra e i risultati si sono visti. In primo luogo si è riusciti ad evitare per il prossimo anno il ritorno dei ticket sanitari sulla diagnostica: un intervento che comporta oneri a carico dello Stato per circa 850 milioni di euro l’anno, per una parte coperti attraverso tagli sui costi della politica. Si risolve in via definitiva il problema della stabilizzazione dei precari nella Pubblica Amministrazione. Per le regioni del Mezzogiorno si introduce uno sgravio di imposta, differenziato uomo/donna per ogni assunzione a tempo indeterminato. Si dà una prima risposta al caro mutui innalzando del 10 per cento il tetto di detraibilità delle spese per interessi sui mutui. Si reintroduce la possibilità di portare in detrazione le spese sostenute per la frequenza agli asili nido. Per i nuclei familiari con almeno un componente inabile e per i nuclei orfanili, ovvero composto solo da minori non inabili, vengono aumentati gli importi degli assegni familiari. Si prevede che eventuali maggiori entrate, derivanti dalla lotta all'evasione fiscale (il cosiddetto “tesoretto”), che si realizzeranno nel 2008, vadano, in particolare, a ridurre la pressione fiscale sui lavoratori, aumentando l’importo delle detrazioni per lavoro dipendente e pensioni. Da ultimo sulla questione della riduzione dei costi della politica si opera una riduzione significativamente il numero dei componenti il Governo; si introduce un tetto al trattamento economico degli alti funzionari dello Stato, viene rivisto il sistema di indennità e gettoni, per gli amministratori locali; riduzione da 16 a 12 del numero massimo dei componenti le giunte comunali e provinciali (è stata così corretta l’impostazione proposta dal Governo che scambiando per costi della politica i costi della democrazia prevedeva tagli al numero dei componenti delle assemblee elettive che, al contrario, non vengono toccati), vengono rivisti i criteri per la individuazione a livello regionale delle Comunità Montane, nonché delle modalità di governo delle stesse, destinando i risparmi così ottenuti al fondo per la montagna. Vengono, infine, introdotte tutta una serie di norme di salvaguardia dell’ambiente, in particolare viene interamente riscritta la normativa in materia di energia da fonti rinnovabili, consentendo così di procedere rapidamente alla diffusione delle energie alternative, come eolico, fotovoltaici e biomasse agricole, nel rispetto delle esigenze ambientali e paesaggistiche. Il lavoro svolto ha permesso di licenziare un testo della finanziaria che rende più forte il percorso di risanamento e sviluppo del Paese, intrapreso dal Governo Prodi, ma che da oggi si coniuga saldamente con scelte nella direzione dell’equità e della giustizia sociale. Va, infine colto un aspetto politico non di secondaria importanza: è forse la prima volta, e questo soprattutto grazie ai miglioramenti introdotti in Commissione bilancio, che la legge Finanziaria, piuttosto che un informe coacervo di misure le più varie, si assume i connotati di tappa nella realizzazione di un programma, dal quale emerge la volontà di costruire un’Italia più giusta e più efficiente.

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