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Stefano Vinti Prosegue la lotta degli oltre diecimila operai metalmeccanici della provincia di Perugia a sostegno della trattativa per il rinnovo del loro contratto di lavoro che è scaduto a giungo. Domani incroceranno nuovamente le braccia nelle ultime quattro ore del loro turno di lavoro. Il Partito della Rifondazione Comunista, che si batte affinché nel nostro Paese si affermi una reale politica di redistribuzione del reddito che faccia recuperare a salari e pensioni il potere d’acquisto perduto come conseguenza dell’incremento del costo della vita, anche a causa della mancata restituzione del fiscal drag, considera quella per il rinnovo dei contratti scaduti una lotta di fondamentale importanza per il raggiungimento di questo fine e perciò si schiera coerentemente e totalmente al fianco dei lavoratori che per sostenerla si sottopongono a grossi sacrifici. In questi ultimi anni si è enormemente dilatata nel nostro Paese la forbice salari-profitti: mentre i primi hanno perso di valore tanto che i lavoratori italiani si trovano ormai agli ultimi posti in Europa per capacità di spesa, i secondi si sono al contrario enormemente dilatati. Uguale cosa dicasi per la distanza sempre più abissale che separa i salari degli operai dalle retribuzioni d’oro percepite dai grandi manager, in particolare da quelli privati ed a questo fenomeno dobbiamo il crescente impoverimento delle famiglie italiane. Alla paga mensile di poco superiore ai mille euro di un lavoratore metalmeccanico si contrappone quella scandalosamente alta del presidente della Fiat e di Confindustria, Luca Cordero di Montezzemolo, a favore del quale la grande azienda automobilistica torinese stacca ogni anno un assegno di 5 milioni di euro. Quello stesso Montezemolo che si accinge ad entrare in politica non vergognandosi di voler tacitare i lavoratori dell’impero Fiat concedendo loro, anziché il rinnovo del contratto al quale hanno diritto, un’offensiva regalia di 30 euro mensili. Quella stessa Fiat che ha potuto sistemare i suoi disastrati bilanci grazie anche alle munifiche sovvenzioni ricevute dal nostro governo e finanziate, perciò, con i soldi di tutti, anche dei lavoratori metalmeccanici. Sono queste le ragioni che spingono Rifondazione Comunista a premere sul nostro governo affinché orienti sempre più le sue politiche in campo economico in favore dei più deboli; un’azione che non ci stancheremo di esercitare e per affermare la quale non accetteremo compromessi. Condividi