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PERUGIA - Si è parlato della legge Biagi in Consiglio Provinciale grazie ad un odg presentato dal gruppo di Fi che è stato respinto dall’assemblea con 17 voti contrari e 5 favorevoli. Nel documento si chiedeva alla Giunta di impegnarsi per la tutela, valorizzazione, perfezionamento e rapida attuazione, nella regione, della legge Biagi e degli attuali strumenti normativi in materia di flessibilità occupazionale. Nello specifico il gruppo di FI chiedeva al Consiglio Provinciale di “promuovere una corretta ed esaustiva informazione sulla legge Biagi, in tutte le sedi anche attraverso apposite campagne di sensibilizzazione, superando una sterile contrapposizione basata su una motivazione di carattere puramente ideologico”. Una legge che il mondo ci invidierebbe perché avrebbe aumentato l’occupazione, e per difendere la quale si è perfino costituito un apposito comitato. Di tutt’altro parere il gruppo di Rifondazione Comunista, secondo il quale “La maggior parte della imprese che hanno regolarizzato persone precarie, l’hanno fatto in seguito ad una ispezione. Quindi la legge Biagi non aumenta l’occupazione”. La flessibilità è diventata troppo massiccia diventando così precariato. Quella che abbiamo oggi è una flessibilità sistematica, molti dei nostri giovani si sentono come ‘d’autunno sulle foglie gli alberi’. Contrario all’odg anche il gruppo PD, che lo ha giudicato “privo di senso” perché non parla dei temi importanti del lavoro e neanche dei problemi. Se nel contratto di lavoro c’è una parte più debole e una parte più forte ci sarà sempre disparità. La legge va modificata in modo che la flessibilità non diventi precarietà. Condividi