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di Isabella Rossi “Qualcuno ha mai visto un fiume da vicino?” I molti “sì”, ma anche alcuni “no”, dei 37 bambini provenienti dalla 4E e 4B della Scuola Elementare “Bruno Ciari” di San Sisto hanno salutato l’inizio di una passeggiata da Ponte Valleceppi a Pretola lungo il fiume Tevere. L’iniziativa organizzata da Graziano Vinti e da Claudio Giacometti dell’Ecomuseo della Torre e del Fiume ha letteralmente entusiasmato le due classi di San Sisto. “L’argomento “acqua””, ha spiegato l’insegnante Anna Maria Tomassini “è un tema che interessa molto i bambini.” Dallo studio scientifico dei microrganismi, presenti nell’acqua prelevata dai fiumi o dal lago, a quello storico delle civiltà dei fiumi è proprio alla scuola elementare che si inizia, infatti, ad apprendere l’importanza che l’acqua, sinonimo di vita in tutte le culture, ha sempre avuto nella vita degli esseri umani . “Già in seconda elementare”, racconta l’insegnante, “si è parlato dell’importanza del risparmio di acqua. E l’hanno scorso i bambini hanno toccato con mano, con una gita al Trasimeno, quanto grave sia la crisi idrica anche nella nostra regione.” A calamitare l’attenzione dei bambini, durante la passeggiata, sono stati tanti piccoli eventi. Oltre allo splendore delle acque nella bella giornata primaverile, ai germani, alle piante e ai fiori di campo disseminati lungo l’argine, sono state le “cascatelle” ad incuriosirli particolarmente. Proprio in un punto in cui, ha spiegato, Graziano Vinti, fino a 20 anni fa erano ancora presenti una chiusa ed un vecchio mulino. Ed un mulino, poi, i bambini l’hanno visitato davvero, quello di Giuseppe Ricci, figlio di Mario, mugnaio da generazioni. Sul piazzale ad attendere i bambini c’erano, infatti, le vecchie macine, fra cui quella storica che suo padre nel 1929 vide arrivare in Umbria con il treno direttamente dalla Francia. Quella stessa macina venne dapprima utilizzata per il grande mulino di Ponte San Giovanni. Anche Anselmo Diarena, che lungo il fiume è nato più di 80 anni fa, ha mostrato alle classi, con uno spettacolare lancio, l’antica arte dell’uncinatore che continua ad esercitare di tanto in tanto. L’ultima tappa delle classi di San Sisto è stata la visita al Museo del Fiume e della Torre dove era presente anche Elda Giovagnoni, classe 1925, da cui è pervenuta la preziosa testimonianza che ha permesso di ricostruire la storia del paese di Pretola, con le sue brave lavandaie, i carrettieri, gli utensili e i sentieri percorsi tutta una vita. Condividi