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Dipendenti da tutto: da gioco, da droghe, dagli acquisti, dall'alcool e persino dal sesso. Le dipendenze che si rubano la vita e la famiglia di molti cittadini in Umbria non accennano a diminuire. C'è bisogno di una task-forze sanitaria, sociale e di forze di sicurezza. La richiesta viene da Foligno dove le aziende ospedaliere e altri apparati pubblici si sono riuniti per studiare dati e cause. “In tema di dipendenze - ha detto il direttore regionale, Gian Paolo Di Loreto, intervenuto dopo i saluti del sindaco di Foligno, Manlio Marini, e del direttore regionale dell’Asl 3, Gigliola Rosignoli - oltre all’organizzazione dei servizi per il trattamento e il recupero, la Regione Umbria ha ritenuto che il fenomeno vada affrontato attraverso il coordinamento di tutti i soggetti che operano in questo contesto, quindi anche i Comuni, le Questure e le Prefetture. Fondamentale è anche raccogliere le istanze, le proposte e l’esperienze dei territori”. Marcello Catanelli ha spiegato come le dipendenze e i dipendenti cambino a gran velocità nella società di oggi:"Oggi gli adolescenti assumono 5 bevande alcoliche in contemporanea, la cocaina è sempre più diffusa, così come aumenta al dipendenza da videogiochi e da gioco d’azzardo. Bisogna quindi, rileggere criticamente il percorso svolto sinora - ha detto - e pensare ad un sistema dei servizi non più articolato solo sui Sert, ma sulle Unità di strada, Centri antifumo ed altro. Un modello che ancora nella nostra regione non è omogeneo e presenta delle carenze strutturali su cui lavorare, puntando anche ad un processo d’integrazione con i medici di medicina generale”. Tre le aree d’intervento della Regione: promozione della salute e prevenzione, riduzione del danno, interventi terapeutici per l’inclusione sociale. Tra i punti di forza anche una rete tra servizi e istituzioni, l’interazione tra il pubblico ed il privato sociale. Per via delle dipendenze lo scorso anno in Umbria hanno perso la vita per overdose trenta persone. Di queste 23 nella provincia di Perugia e 7 nel Ternano. Il tasso di mortalità per droga sempre nello stesso anno è di 5,3 per 100 mila abitanti di età compresa tra i 14 e 64 anni. L’86,6 per cento dei deceduti era di sesso maschile, mentre i 4 casi di morte di donne si sono verificati nella Provincia di Perugia, 3 di queste avevano dai 20 ai 34 anni ed una di età più avanzata. Le fasce d’età più colpite sono quella dai 20 ai 24 anni (con il 23,3 per cento dei decessi) e quella tra i 40 e 44 anni, con la stessa percentuale. Il 16,7 per cento aveva tra i 25 e 29 anni e il 13,3 per cento tra i 30 e i 34 anni. Dall’esame tossicologico risulta che nel 90 per cento dei casi la sostanza primaria causa della morte è l’eroina, pura nel 20 per cento dei casi oppure associata alla cocaina (nel 30 per cento dei casi), o all’alcol (nel 26,7per cento). Quindi si muore anche per la cocaina la nuova grande sostanza che ha superato le diversità di classe sociali (imposte prima dal costo al grammo) e che ancora nella mente di molti assuntori non è una droga pericolosa. Perchè a differenza dell'eroina non lascia segni visibili nell'immediato. Sono stati tre i casi di morte che hanno come causa primaria la cocaina interessano la fascia d’età più giovane, da 20 a 24 anni, e si sono verificati tutti nella Provincia di Perugia. In 2 casi la cocaina era l’unica sostanza presente all’esame tossicologico, in un caso era invece associata all’alcol. Quanto alla residenza delle persone morte il 73 per cento è risultato residente nella Regione Umbria, per i deceduti nella Provincia di Terni la percentuale è del 100 per cento. Soltanto 2 deceduti risultano essere stranieri, mentre gli italiani provenienti da altre regioni sono 6 di cui 3 deceduti provenivano dalla provincia di Siena, gli altri da Agrigento, L’Aquila e Roma (1 caso per ciascuna provincia). Condividi