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PERUGIA - “Più controlli sui prezzi? Tanta odiosa demagogia per nulla. In Europa queste sceneggiate non si vedono anche se i prezzi crescono più che in Italia sulla scia delle medesime tensioni sulle materie prime e sull’energia”. Così la pensa la Confesercenti Umbria che spiega in una nota il suo punto di vista: “Si accusa il commercio di essere una categoria polverizzata e poi si ritiene che i piccoli negozi siano capaci di fare speculazione ed aggiotaggio sui prezzi che sono i reati tipici di cartelli ben organizzati. E’ come dire che i panificatori hanno lo stesso potere dei petrolieri. Ci si ostina a dimenticare che circa il 70 per cento del mercato è in mano alla grande distribuzione e che i prezzi internazionali ed il caro petrolio non danno tregua, a meno che non si vogliano estendere i controlli pure alla Cina e ai Paesi Arabi”. Le difficoltà delle famiglie ci sono – riconosce la Confesercenti - ma anche perché cresce il loro indebitamento, che è passato dal 20 al 30% del Pil in pochi anni, e sono strette nella morsa di tasse e tariffe sempre più opprimenti. ”Parlando di “polverone inutile” e disgustoso, perché è persecutorio nei confronti di una categoria che invece è alle prese con crescenti problemi di chiusura (ogni sei anni 4 imprese su dieci chiudono. E non per arricchimento ma perché non sono in grado di reggere sul mercato). “Venerdì arriverà in Umbria Mister Prezzi, quello del Garante è un compito serio ma che serva a far emergere verità, a riportare chiarezza e serenità e non invece ad alimentare altri pregiudizi”, quindi un augurio di buon lavoro al Garante per i prezzi … con l’auspicio che il suo impegno favorisca un vero chiarimento sulla loro dinamica, senza dare ascolto ai denigratori di professione ed ai troppi processi sommari sui commercianti”. Al nuovo Mister prezzi chiede allora di non sottovalutare il peso delle tendenze internazionali di materie prime, ed energia che hanno surriscaldato i prezzi e minacciano di farlo ancora in futuro. E chiede anche che tenga conto prezzi di tutti quei balzelli, dalle tasse nazionali e locali alle tariffe, che con le materie prime aumentano in modo implacabile i costi degli imprenditori. Allora l’arrivo del nuovo Garante potrebbe anche “essere prezioso per mettere la parola fine alle speculazioni del mondo agricolo che scarica ogni responsabilità sui prezzi sul segmento finale della filiera alimentare, dimenticando di essere superagevolati in ogni modo. E se quegli aiuti servono, come è giusto che sia, ad evitare lo spopolamento delle campagne, ci attendiamo che il nuovo garante cooperi per indicare le misure utili ad impedire anche lo spopolamento della vita urbana con la chiusura dei negozi”. La Confesercenti invita, inoltre, le associazioni dei consumatori, a fare la voce grossa anche con gli istituti bancari, con le compagnie petrolifere o con la grande distribuzione che tanto incidono sul portafoglio delle famiglie, ma come si sa, è molto più facile prendersela con il fruttivendolo sotto casa che andare a “toccare” certi colossi. Chiedendo di smettere di gridare “al lupo al lupo”, indicando sempre e solo i bersagli più facili da raggiungere “e che nella dinamica dei prezzi ben poche colpe hanno da espiare, la Confesercenti propone di riportare la discussione in un ambito di razionalità ed oggettività, contrastando i continui tentativi di far ricadere sui commercianti le responsabilità di quanto è accaduto”. Sì, quindi, a sedersi attorno ad un tavolo per discutere su tutto, ma a condizione che vi siano presenti tutti i soggetti che hanno voce in capitolo e che si ponga fine alle accuse rivolte esclusivamente nei confronti del settore del commercio. Condividi