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PERUGIa - Affluenza ben oltre ogni più rosea aspettativa questo pomeriggio al Lido Villane di Ponte San Giovanni, per l’apertura della campagna elettorale della Sinistra Arcobaleno, con la sala gremita al massimo e decine di compagni costretti a seguire al di fuori l’avvenimento. Il tavolo della presidenza era al completo, con i rappresentanti di tutte le componenti della nuova sinistra italiana (Prc, Pdci, Verdi e Sd). Ad aprire la serie degli interventi, in attesa delle conclusione affidate al segretario nazionale di Rifondazione Comunista, Franco Giordano, è stato il segretario della camera del lavoro di Perugia, Mario Bravi, che ha posto l’eccento sulla necessità di mettere al centro della campagna elettorale le questioni del lavoro, dei diritti negati, della precarietà che in Umbria è particolarmente elevata, del reddito dei lavoratori sempre più insufficiente. Poi è toccato a Flavio Lotti, esponente di primo piano della Tavola della Pace, che dopo aver chiesto ed ottenuto una pausa di raccoglimento in onore delle vittime dell’ennesima carneficina di Gaza, ha invitato la politica, e la sinistra in particolare "a fare pace con la Pace", riassegnando al tema della convivenza fra i popoli al di fuori di ogni sfruttamento la visibilità che ad esso aspetta in questa campagna elettorale. Da segnalare anche le testimonianze di Paolo Tamiazzo, dell’ARCI, e quella assai commovente di Roberta Radici, compagna di Aldo Bianzino, che ha ripercorso l’assurdo cammino che ha portato alla morte in carcere del giovane falegname di Pietralunga, colpevole unicamente di aver coltivato, per uso personale,alcune pianticelle di marijuana. Una delle tante vittime della Bossi-Giovanardi, una legge che non abbiamo fatto in tempo a cambiare, ha detto Giordano, assicurando la compagna di Bianzino che non sarà lasciata sola nella sua sofferenza. Infine, l’intervento, condito da numerosi applausi, del prof. Maurizio Oliviero, docente universitario, che ha messo in guardia dal pericolo che nella prossima legislatura i due schieramenti maggiori possano mettersi d’accordo per modificare la Costituzione italiana, una delle più giovani e moderne, anche nelle parti fondamentali ed intoccabili, mettendo in forse principi di democrazia e di rappresentanza fondamentali, per cui ha invitato la Sinistra a porsi come baluardo contro questi tentativi. Quanto all’intervento di Giordano, il segretario di Rifondazione Comunista ha detto che “il programma del Pd spinge molto verso il centro e non scioglie nodi decisivi su come combattere la precarietà”. “D'altronde - ha proseguito - è difficile tenendo dentro i vari Ichino, Colannino ed ora Calearo, da sempre per l'abolizione dell'articolo 18 e che non propongono la lotta alla precarietà”. “Il voto alla Sinistra arcobaleno è perciò un voto utile perché è il punto di vista dei lavoratori , difende in maniera inequivocabile i diritti civili ed è un voto necessario perché ricostruisce la sinistra in Italia”. Veltroni - ha proseguito Giordano – “ha detto che il Pd è un partito riformista e non è di sinistra. Io penso, aldilà delle polemiche e delle smentite, che quello che lui ha detto al quotidiano spagnolo 'El Pais' sia vero. E allora è bene semplificare il messaggio politico nel nostro paese: da una parte - ha concluso - c' è una destra aggressiva, xenofoba e razzista, c'è anche una opzione di centro ed io penso che la sola alternativa alle destre possa essere dunque il voto a sinistra”. Questo sul piano nazionale, mentre su quello locale, la “distanza” tra i partiti della sinistra ed il Pd non impedirà loro di governare insieme negli enti con programmi “definiti sul territorio”. “Da sempre - ha spiegato - abbiamo governato con programmi definiti sul territorio, anche quando i comunisti erano alla opposizione ed i socialisti al governo. La sfida alla destra e la distanza che c'è tra noi e il Pd - ha proseguito - non impedisce di governare esperienze importanti. Stiamo provando addirittura a Roma - ha concluso - e figuriamoci qui in Umbria”. A margine dell’assemblea, conversando con i giornalisti, Giordano ha anche detto ciò che pensa sulla questione Campania, con la vicenda dei rifiuti ed il rinvio a giudizio del governatore Bassolino e cioè che “oramai si è chiuso in maniera definitiva un ciclo politico e bisogna andare rapidamente al voto anticipato”. “Non c'e' altra possibilità - ha proseguito - perché si è incrinato un rapporto di fiducia e penso che limpidamente bisogna andare al voto. Per me - ha detto ancora Giordano - la fiducia nella magistratura è incondizionata e io mi auguro che Bassolino possa dimostrare di essere totalmente estraneo e lo spero ardentemente”. “Detto questo penso che dal punto di vista politico bisogna trarne le conseguenze. Noi - ha concluso - abbiamo già detto che nel breve volgere di qualche tempo decideremo di avviare tutte le procedure per il voto anticipato”. Condividi