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di Daniele Bovi Hai voglia a fare i caminetti per scegliere nomi e strategie. Nel Pdl che guarda verso le regionali di marzo una delle poche cose chiare è che è sempre Silvio a decidere se, come e quando mettere a disposizione legna e accendino. Un altro dei punti che ormai sembra assodato infatti è che il candidato presidente lo deciderà Roma, con buona pace della classe dirigente locale. Definitivamente tramontata, innanzitutto, sembra essere l’ipotesi di una candidatura della imprenditrice perugina Luisa Todini, il cui nome rimbalza da mesi tra il Lazio e l’Umbria. In alcuni contatti diretti avuti con gli esponenti del Pdl umbro infatti l’imprenditrice ha fatto sapere di essere lusingata da tante attenzioni, ma che i suoi impegni nell’azienda di famiglia non le permettono di scendere in campo. La Todini infatti si avvierà entro poche settimane ad un accordo strategico con il costruttore Pietro Salini. La posta in palio è alta: dall’accordo infatti verrebbe fuori uno dei maggiori player a livello internazionale del settore costruzioni, il terzo in Italia dietro le corazzate Impregilo e Astaldi. Salini e Todini riusciranno ad aggregare un giro d'affari di 1,2 miliardi di euro e un portafoglio di opere per circa 8 miliardi. Roba di prima grandezza insomma. Sulla rampa di lancio per la candidatura a palazzo Cesaroni rimane quindi il nome del rettore dell’Università per Stranieri Stefania Giannini, per la quale la Todini potrebbe comunque spendersi. Risicatissime invece le possibilità per il sindaco di Assisi Claudio Ricci. A Berlusconi la Giannini piace molto e, cosa importante, sarebbe assai stufo delle beghe locali del partito. Insomma, “all’Umbria ghe pensi mì”. Secondo alcuni conteggi la discesa in prima persona di Silvio in Umbria potrebbe spostare il 10 o 12 per cento dei consensi dalla parte del suo candidato presidente. Un impegno diretto però ancora non è certo. Certo, invece, è che se ci fosse significherebbe una sola cosa: ossia che il Pdl vuol far crollare il muro di Berlino anche in Umbria. Berlusconi non gioca per partecipare, ma per vincere. Condividi