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TERNI- Si intensifica il percorso interno alla Cgil di Terni in vista del grande appuntamento della Conferenza di Organizzazione. In questi giorni molte categorie hanno tenuto le propria conferenze che sono state occasioni per guardarsi allo specchio e analizzare criticità, potenzialità e indirizzi di azione. Le prime due categorie a confrontarsi sono state Fillea e Fiom. FIOM: TORNANO A CRESCERE GLI ISCRITTI, SOPRATTUTTO TRA I GIOVANI La categoria dei lavoratori metalmeccanici della provincia di Terni si presenta all'appuntamento della conferenza di organizzazione in buono stato di salute. Nel 2007 gli iscritti sono tornati ad aumentare dopo 4 anni di stallo e lo hanno fatto in modo piuttosto consistente: dai 2.145 iscritti del 2006 si è passati ai 2.301 del 2007 (+156) con 264 nuove deleghe e 109 fuoriuscite. Interessante anche la provenienza dei nuovi iscritti che vengono soprattutto dalle piccole e medie imprese (189 su 264) mentre si ridimensiona l'apporto dato dal mondo Ast (74 nuovi iscritti). Questo dato è indice di un cambiamento del tessuto produttivo che ha ovviamente ripercussioni anche nelle rappresentanza sindacale: se negli anni passati le acciaierie rappresentavano infatti almeno il 60% del corpo degli iscritti Fiom, oggi questa percentuale è scesa al di sotto del 50% a vantaggio dell'articolato universo delle piccole e medie imprese del territorio. Resta invece ancora deficitaria la rappresentanza della Fiom tra le donne e tra gli artigiani. In particolare per le donne si sconta la presenza ancora limitata del sindacato Cgil tra gli impiegati (visto che sono pochissime le donne operaie) che rappresentano il 19% degli iscritti alla categoria contro l'81% di operai. Per questo uno degli impegni prioritari della Fiom ternana per il futuro sarà proprio quello di “aggredire” questo zoccolo duro di donne/impiegati per estendere la propria capacità di rappresentanza. Altro elemento di novità è rappresentato dagli immigrati che si affacciano prepotentemente nel mondo del lavoro metalmeccanico e di conseguenza anche nel sindacato. In Fiom cominciano infatti a crescere le deleghe di lavoratori stranieri (oggi intorno al 3% degli iscritti), anche se siamo ancora lontani dal rispecchiare il reale peso che questi nuovi lavoratori rappresentano nelle fabbriche. Questo sarà quindi un altro percorso di lavoro per il sindacato. E' invece più che consolidata la chiara tendenza al ringiovanimento della categoria (in assoluto la più giovane della Cgil ternana). Nella Fiom di Terni infatti il 37% degli iscritti ha meno di 35 anni, un dato che è frutto del grande ricambio generazionale che ha interessato il tessuto produttivo ternano (basti pensare che l'età media all'Ast oggi è di 32 anni), ma anche del forte impegno che la categoria ha messo nella sindacalizzazione dei giovani (la Fiom è una delle poche categorie che possono vantare un membro della segreteria provinciale sotto i 35 anni). Per quanto riguarda gli indirizzi strategici che la categoria intende seguire per il futuro c'è prima di tutto il rafforzamento del ruolo delle Rsu e degli Rls, con la richiesta alla confederazione di estendere la rappresentanza anche ai lavoratori precari, introducendoli nelle Rsu. E poi uno sforzo sulla comunicazione che deve guardare sempre più ai nuovi mezzi e al web per stare al passo con le esigenze dei nuovi iscritti. FILLEA: PIU' PRESENZA SUL TERRITORIO PER FRONTEGGIARE LA POLVERIZZAZIONE DELLE IMPRESE Il trend è di crescita da diversi anni, soprattutto nel comparto dell'edilizia e dei cantieri, ma anche nel comparto degli impianti fissi (laterizio, cemento, lapidei e legno), mentre è stabile nelle due grandi aziende del laterizio (Briziarelli e Wienverger), dove da qualche tempo si sentono gli effetti di un rallentamento del ciclo economico. I numeri sono comunque importanti: nel 2007 gli iscritti hanno toccato quota 1.370 dai 1.290 del 2006, con un turn-over stimato intorno al 20-25% annuo. La presenza di lavoratori immigrati nella categoria è molto significativa (circa 250 iscritti, pari al 18% del totale), anche se non raggiunge gli standard della cassa edile dove ormai si viaggia su livelli che rasentano il 40% di lavoratori stranieri iscritti. C'è quindi la consapevolezza nella categoria di poter incrementare la presenza immigrata, anche attraverso il diretto coinvolgimento all'interno degli organismi dirigenti di lavoratori stranieri. La presenza femminile è ancora ridotta per la difficoltà nella sindacalizzazione degli impiegati e per la mancanza sul territorio ternano di aziende a forte presenza femminile, come ad esempio le cooperative del restauro o le aziende dell'arredamento. Forte invece la presenza di giovani, per lo più italiani negli impianti fissi e stranieri nell'edilizia. Non a caso, nel corso degli ultimi anni, il gruppo dirigente, sia a livello di direttivo che tra i delegati, ha subito un rinnovamento radicale (oltre il 50% di turn over) e un conseguente forte ringiovanimento. Tra i temi “politici” centrali nella conferenza di Organizzazione per la Fillea ternana c'è la questione della sicurezza, strettamente collegata al problema del part-time che in edilizia significa elusione, evasione e scarsa qualità. A Terni gli addetti inquadrati con contratti part-time raggiungono in certi periodi dell'anno anche il 30% del totale e questo è una dato preoccupante perché in edilizia non può esistere il part-time. Dopo il coinvolgimento di ispettorato del lavoro, Inps e Cassa Edile, la Fillea Cgil insieme a Cisl e Uil ha intenzione di proseguire il contrasto a questo fenomeno coinvolgendo anche le parti datoriali e incrociando i dati in possesso della Cassa edile con quelli dell'Inps, mettendo così l'Ispettorato del lavoro nelle condizioni di intervenire in maniera puntuale per contrastare il fenomeno. Dal punto di vista strettamente organizzativo è in atto all'interno della Fillea un rafforzamento della segreteria su Terni, con l'ingresso a tempo pieno di Cristiano Costanzi, e un intensificazione della presenza su Orvieto. Il tutto finalizzato a fronteggiare in maniera più incisiva sul territorio la totale polverizzazione del settore, soprattutto in edilizia. Basti pensare che su 815 ditte iscritte alla Cassa Edile di Terni, 615 sono sotto i 6 dipendenti e ben 490 sotto i 4. Condividi