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di Fabrizio Cerella È grande la soddisfazione di Franco Granocchia, portavoce nazionale dei comitati contro l’elettromagnetismo, per il rinvio a giudizio dei rappresentanti legali di tre gestori di telefonia, Vodafone Omnitel, H3g e Imet, che hanno le antenne sul palazzo delle Poste in via Mario Angeloni a Perugia. Si apre un processo a loro carico per danneggiamento, violazione di domicilio, invasione di edificio e lesioni colpose. L’impegno dell’avvocato Loreti ha dato speranza ai cittadini del comitato contro le antenne. Dopo la mobilitazione di protesta di quasi due anni fa e la cassa di risonanza che ne fece Granocchia in Consiglio comunale, la lotta aveva preso la strada delle vie legali. E adesso il primo processo di questo tipo a Perugia. C’è ottimismo tra i rappresentanti del comitato, perché in Italia analoghi processi si sono conclusi con sentenze favorevoli alle richieste dei cittadini. In gioco c’è la salute dei residenti che hanno riscontrato in questi anni l’aumento di insolite e fastidiose patologie, come cefalee, insonnia e disturbi del sistema nervoso. Franco Granocchia sostiene che ora la lotta non si fermerà alle antenne di via Mario Angeloni. Il comitato sosterrà chi nei vari territori vorrà prendere iniziative similari. “In assenza di certezze in merito alle conseguenze sulla salute – spiega Granocchia – dovute all’esposizione alle onde elettromagnetiche, riteniamo che i cittadini debbano essere comunque tutelati”. Per questo è ora di allargare la lotta anche ad altre antenne che provocano danni in altre zone di Perugia e dell’Umbria. Condividi