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Dopo le polemiche della scorsa settimana, le critiche costruttive della Federcaccia Umbra e gli attacchi personali del fantomatico consigliere Tracchegiani sull’aumento della tassa regionale per l’esercizio venatorio, arriva oggi la replica dell’assessore regionale alla caccia Lamberto Bottini che ne ha un po’ per tutti. “Fuori da ogni facile demagogia, il ritocco della tassa di concessione regionale per l’esercizio venatorio servirà al mantenimento di una soddisfacente attività venatoria in Umbria”. Lo sottolinea l’assessore regionale alla Caccia Lamberto Bottini. “L’intento della Giunta regionale – dice – è quello di liberare un consistente quantitativo di risorse per progetti sul territorio, in maniera da contenere i cambiamenti ai quali repentinamente si va incontro, dando concretamente ruolo ai soggetti deputati a farlo dalla legge nazionale sulla caccia, la 157/92”. “Il disegno di legge adottato dalla Giunta regionale il 26 novembre e in corso di approvazione in Consiglio regionale – precisa inoltre l’assessore – con cui viene aumentata la tassa di concessione portandola da 66,62 euro a 84 euro, è stato reso necessario dal corrispondente aumento della tassa di concessione governativa, a cui la tassa regionale è collegata ai sensi dell’articolo 23 della legge 57” “Dobbiamo tenere in considerazione – prosegue l’assessore regionale alla Caccia – che tale tassa non è mai stata ritoccata nel corso degli ultimi 16 anni, risalendo l’ultima modifica al 1991”. In merito alle contestazioni sull’aumento, l’assessore Bottini critica “l’attivismo fuori luogo del consigliere regionale Tracchegiani”, rimarcando “una speculazione che non giova ai cacciatori umbri”. “A prescindere dalle fuorvianti considerazioni sull’obbligatorietà o meno dell’aumento – rileva Bottini – la Giunta regionale ha contemporaneamente approvato una diversa ripartizione dei maggiori fondi che si andranno a incassare, dando priorità all’utilizzo dello stanziamento in bilancio per l’attuazione della pianificazione faunistico-venatoria e in particolare alla realizzazione dei programmi di gestione della fauna selvatica. Sono state, infatti, previste specifiche risorse economiche per gli interventi sul territorio, attuati direttamente dagli Ambiti territoriali di caccia e un fondo proprio per potenziare le attività dell’Osservatorio faunistico regionale”. Condividi