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“Dobbiamo fare di tutto, e ancora si fa poco, per rompere ritualità, sottovalutazioni e tendenza all’ assuefazione”: con queste parole Mario Bravi, segretario generale della Camera del lavoro di Perugia ha sottolineato la sua partecipazione al ricordo che, ad un anno di distanza, da quel tragico avvenimento, ha riunito l’intera Umbria in una corale riflessione sul che fare per fermare la sanguinosa scia delle morti bianche che è profonda particolarmente nella nostra regione. Un anno fa, a Campello sul Clitunno perdevano la vita quattro lavoratori e Bravi ricorda come anche il Presidente della Repubblica, Giorgio Napoletano, abbia insistito sulla necessità di garantire sicurezza nei luoghi di lavoro, cosa che del resto avevano già fatto i sindacati confederali con lo sciopero generale regionale del febbraio scorso, che vide la partecipazione dei tre segretari nazionali di Cgil, Cisl e Uil. Bene, dunque, la vicinanza alle famiglie dei caduti, avendo però bene in mente che ritualità, sottovalutazione e assuefazione sono i nemici da combattere; nemici insidiosi che si celano dietro l’angolo e che –sono ancora parole di Bravi – “alimentano una catena che va assolutamente interrotta”. “Dietro ogni sciagura sul lavoro esiste sempre una responsabilità diretta del committente, anche in presenza di appalti e subappalti”. Bravi fa sua questa affermazione del sottosegretario alla salute, Giampaolo Patta, che, a conclusione del recente Consiglio Grande perugino dedicato proprio a questo argomento, ha richiamato la sentenza scritta alcune settimane fa dalla Corte di Cassazione nella quale si è stabilito questo importante principio. Per cui –insiste- “è una sottovalutazione non ragionare su un modello produttivo, che ha visto aumentare la frammentazione delle imprese e che, se certamente non spiega tutto, costituisce comunque un elemento da considerare attentamente perché incrocia sicuramente la questione sicurezza nei luoghi di lavoro”. Allora tutte le forze sociali hanno il dovere di compiere ogni sforzo perché, almeno a livello di conoscenze, il ciclo produttivo si ricomponga e ciò lo possiamo fare se sconfiggeremo la perversa logica del massimo ribasso che pervade ormai l’intero circuito appalti-subappalti, spezzando così il ricorso al lavoro nero e al lavoro grigio. Per il segretario generale della Camera del Lavoro di Perugia va anche ridato valore al lavoro, procedendo urgentemente ad una redistribuzione dei redditi e traducendo in realtà il principio solennemente affermato dall’organizzazione mondiale della sanità secondo il quale “Tutti gli incidenti sul lavoro sono prevedibili e prevenibili”. Condividi