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BASTIA - Il 17 marzo scorso all’Hotel “La Villa” di Bastia Umbra si è svolto il VII Congresso della FIBA – CISL dell’Umbria, il più rappresentativo Sindacato regionale del mondo del Credito, della Finanza, di quello Assicurativo e della Riscossione Tributi. Nella prima riunione del nuovo Consiglio Generale del 25 marzo Sauro Piccioni è stato riconfermato all’unanimità Segretario Generale Regionale, che insieme ad un rinnovato gruppo dirigente, dovrà affrontare un quadriennio impegnativo caratterizzato da una forte crisi finanziaria, da continui grandi cambiamenti e da pericolose criticità del Settore. Un Congresso, quello della FIBA – CISL umbra, all’insegna del cambiamento, del rilancio dei valori confederali, della difesa del lavoro e del territorio. Nella relazione Piccioni ha evidenziato che cambiamento e rinnovamento unitamente all’esperienza e alla conoscenza di coloro che hanno lavorato e vissuto con la FIBA, permetteranno nel miglior modo possibile di rappresentare e difendere l’interesse dei lavoratori. Forte e deciso il riferimento alla confederalità, riveniente, ha sottolineato, dall’insegnamento dei gruppi storici della FIBA che hanno saputo riflettere a fondo sull’autonomia ed originale identità della CISL, dimostrando anticipazione strategica in tutte le fasi cruciali di svolta della storia del nostro Paese. Grande preoccupazione per la crisi finanziaria che devasta le economie sia a livello globale che locale, conducendo ad un drastico calo dei consumi, della produzione e quindi dei posti di lavoro. Una recessione esponenziale che penalizza gravemente il tessuto socio-economico della regione dell’Umbria con gravi difficoltà per piccole e medie imprese, artigiani, commercianti e per l’intera collettività. Determinante in questo frangente l’intervento ed il supporto degli Istituti di Credito, che nonostante gli inviti e le sollecitazioni da parte delle forze sociali e politiche, tendono invece a ridurre le concessioni. Un forte richiamo ed un invito alle poche realtà bancarie rimaste ancora autonome sul nostro territorio regionale, a svolgere un concreto ruolo di sostegno e di rilancio dell’economia e della produttività. Un territorio, quello dell’Umbria, ulteriormente impoverito dalla sparizione di numerose Banche locali (Banca dell’Umbria - Banca Popolare di Todi - .Cassa di Risparmio di Orvieto) scippate, per effetto di trasformazioni degli assetti societari e di fusioni, da grandi gruppi nazionali ed interregionali. Viva preoccupazione è stata espressa per le sorti della Holding Casse Centro SpA con sede a Spoleto che rappresenta le Casse di Risparmio di Spoleto, Terni, Foligno e Città di Castello, oltre a due del Lazio e una delle Marche. Una importante entità con quasi 2.000 addetti, da tempo controllata dal Gruppo Intesa San Paolo, che dopo l’acquisizione della Cassa di Risparmio di Firenze ha di recente ceduto alla banca fiorentina le quote della Holding di Spoleto, che con il 96% delle quote ne assume pressoché il controllo totale. Tutto questo, unitamente ad un nuovo modello organizzativo di Gruppo, presuppone che nel breve vi sia uno svuotamento da ogni contenuto e da ogni capacità decisionale delle singole Casse di Risparmio trasformandole in “banche sportello” e che le stesse, all’interno del Gruppo, faranno riferimento esclusivamente alla Cassa di Risparmio di Firenze, con conseguente smantellamento della Holding di Spoleto. Forti le ripercussioni sull’economia locale, sulle sorti dei dipendenti della sede della Holding e sui livelli occupazionali, che coinvolgono, altresì, l’Informatica Umbra di Spoleto, società fornitrice di lavorazioni informatiche per Casse Centro SpA, con circa 70 lavoratori interessati. Preoccupazione espressa anche per il futuro di Equitalia (ex SO.RI.T.) società deputata alla riscossione dei tributi, posta con due sedi a presidio delle province di Perugia e di Terni, con numerosi sportelli in tutti i comuni e con una sede direzionale a Foligno, che rischia a danno della Regione Umbria e dei contribuenti, di vedere naufragato l’auspicato processo di regionalizzazione del servizio a favore di un più efficace servizio e di maggiori sinergie realizzabili in termini di decentramento fiscale. La Capogruppo Nazionale sembra aver interesse a ritardare o ad ostacolare tale processo di razionalizzazione di un servizio fortemente strategico per la fiscalità regionale. Forti i timori che si voglia invece perseguire un diverso progetto che veda i due presidi provinciali essere spostati su due diverse regioni limitrofe. Innegabili le ricadute sul personale e sul territorio se si realizzassero situazioni contrarie a quelle sostenute ed auspicate dal Sindacato e dalle Istituzioni Regionali. La Cassa di Risparmio di Orvieto in questo mese di marzo è stata acquistata dalla Banca Popolare di Bari, un’altra piccola ma solida banca profondamente radicata sul territorio, che sconfina da una regione economicamente sempre più fragile e stremata. Impegno prioritario della FIBA-CISL dell’Umbria, ha ribadito Piccioni, sarà quello di promuovere con forza la difesa delle realtà creditizie rimaste ancora autonome, riferendosi sopratutto alle Banche di Credito Cooperativo, stimolandole ad intraprendere un percorso per la realizzazione di un polo federativo regionale che compatti ed unisca le forze di queste realtà a salvaguardia delle rispettive autonomie. In tal senso attenzione e sostegno vanno posti alla Banca Popolare di Spoleto, ad oggi interessata solo da una modesta partecipazione del Monte dei Paschi di Siena. Un Istituto di Credito locale, di grande rilievo per il supporto dell’economia regionale dell’Umbria, che grazie all’impegno, alle strategiche intuizioni della Presidenza e del Consiglio di Amministrazione, prosegue nel progetto di rafforzamento assumendo dimensioni sempre più estese e consolidandosi nello scenario del settore del credito nazionale, con oltre 700 dipendenti ed un rete di 104 sportelli. Una ricchezza ed un riferimento inalienabili per la nostra terra, una banca che promuove, grazie ad una capace Direzione Generale, un’azione di mercato con spiccate caratteristiche di aggressività che ne rafforzano indipendenza e capacità di raggiungimento degli obiettivi. Il ruolo delle banche locali rappresenta il pilastro più importante della nostra economia, prosegue il Segretario Generale Piccioni, la lontananza dei centri direzionali dai territori di radicamento fa sì che le piccole e medie imprese siano ugualmente lontane dal circuito del credito. E’ necessario favorire la crescita e l’incremento dell’impresa socialmente responsabile, partendo da un modello di banca locale lontano dal modello liberistico che governa i grandi gruppi. Fondamentale promuovere uno sviluppo equo e sostenibile delle economie locali, consapevoli che l’economia nazionale può ripartire solo attraverso un rilancio di quella territoriale, volta a produrre e distribuire valore. Questo l’impegno del nuovo gruppo dirigente della FIBA e della CISL dell’Umbria, con il coinvolgimento di forze politiche, istituzionali, associazioni di categoria e dell’intera collettività. Condividi