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C'è anche un commercialista perugino di 68 anni, M.U., tra le persone arrestate nell'ambito dell'operazione denominata ''Black Shoes'', contro il traffico internazionale di sostanze stupefacenti, condotta dagli investigatori della sezione criminalità organizzata della squadra mobile di Roma e coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli. Gli agenti della squadra mobile di Perugia, in collaborazione con i colleghi della capitale, hanno eseguito l'ordinanza di custodia cautelare questa mattina all'alba, presso l'abitazione del professionista, a Bettona. Secondo quanto riferito dagli investigatori il commercialista, accusato di traffico internazionale di sostanze stupefacenti (eroina e cocaina), svolgeva la funzione di “corriere” della droga e aveva contatti con i vertici dell'organizzazione criminale, composta da persone di origine nigeriana ed italiana. Nel 2003 M.U. era già' stato arrestato dopo essere stato fermato alla stazione Roma-Termini e trovato in possesso di un chilo e 800 grammi di cocaina. Le ordinanze di custodia cautelare emesse sono state 54, sei delle quali per persone già' in carcere. Di queste 26 hanno riguardato “corrieri” bloccati mentre trasportavano droga: una trentina i chilogrammi tra cocaina ed eroina sequestrati nel corso dell'inchiesta. L'operazione è stata illustrata stamani nel corso di una conferenza stampa nella questura di Roma alla presenza del capo della squadra mobile della capitale Vittorio Rizzi, di Francesco Soviero della Dda di Napoli, Sebastiano Vitali della direzione centrale antidroga e di Silvana Giusti della squadra mobile di Napoli. L'indagine era partita nel 2002 con il sequestro all'aeroporto di Fiumicino di due chilogrammi di cocaina portati da un cittadino nigeriano nascosti in un doppiofondo di scarpe. Partendo dal corriere gli investigatori della mobile capitolina hanno ricostruito la rete della distribuzione della droga che aveva come punto di arrivo la Campania. Secondo quanto accertato, le “cellule operative” erano cittadini nigeriani che, tramite vari sistemi, tra cui la ingestione di ovuli trasportavano cocaina, soprattutto dal sud america, ed eroina, dal Pakistan e dall'Asia, in Italia. L'operazione si è concentrata in Campania dove si trovano i destinatari finali legati a clan camorristici. I reati vanno dal traffico internazionale di sostanze stupefacenti allo spaccio e in un caso è stato contestato il 416 bis a Ciro Bernardo, del clan Puccinelli, come spiegato dagli investigatori, che si trova gia' in carcere. Secondo gli inquirenti, Bernardo dal carcere continuava a gestire il traffico di droga utilizzando ''pizzini'' che metteva nella biancheria. Condividi