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di Mauro Buccarini - Segreteria Regionale SLC-CGIL Umbria L’azienda Eutelia ha annunciato a Gennaio una decisione del CdA che porta alla dismissione (cessione) delle attività di Information Technology (IT) e all’apertura di ammortizzatori sociali – licenziamento o CIGS - per 2000 lavoratori, tra i quali ci sono quelli della sede di Perugia; nel caso in cui le cessioni non dovessero aver buon fine si procederà con la chiusura delle attività, con ulteriore danno per i lavoratori. . Eutelia è oggi una società che detiene in portafoglio una grande maggioranza di commesse di natura pubblica (ministeri, regioni, province, comuni, aziende a capitale pubblico) e, in questo contesto diverse attività sono soggette alle garanzie di legge rispetto all’erogazione di un “servizio pubblico”; nelle ipotesi presentate l’11 Marzo al Ministero dello Sviluppo Economico, è previsto che l’azienda (che tanta incapacità ha dimostrato sinora) proceda alla cessione di rami di attività, ma molto più probabilmente di singole attività e/o contratti d’appalto; i committenti pubblici, dovrebbero assistere a queste modalità di cessione dei contratti, sui quali si potrebbero verificare speculazioni dell’azienda e contenziosi giuridici, tali da mettere a rischio la garanzia del “servizio pubblico”. Tutte le Organizzazioni Sindacali hanno respinto categoricamente tali scellerate prospettive, avanzando nel contempo proposte per una possibile soluzione. Per il sindacato, o la proprietà ricapitalizza e si incomincia ad investire e ad operare al meglio per cercare di realizzare il progetto industriale, mettendo in condizione le realtà TLC e IT di operare nei rispettivi settori di influenza con le eventuali sinergie possibili - che potrebbero creare comunque valore - partendo dal correggere le disfunzioni più volte segnalate; oppure la proprietà cede ad un nuovo soggetto tutte le attività ed i lavoratori, attraverso una procedura di legge che elimini i rischi di contenzioso e garantisca la prosecuzione delle attività. Sulla base di alcune esperienze già presenti nel settore e nella stessa Eutelia, il nuovo soggetto potrebbe essere un consorzio - o una nuova realtà societaria - tra le finanziarie regionali (o le aziende di servizi informatici degli enti locali interessati) e le realtà industriali interessate alla rilevazione delle attività di Eutelia; a questo nuovo soggetto andrebbero tutte le attività detenute ed i lavoratori, ma anche tutte gli assets ereditati nelle acquisizioni (mobili e immobili) ed i crediti vantati, per costituire un valore dal quale partire con processi di riorganizzazione che - in questo caso - sarebbero finalizzati ad un recupero di efficienza, produttività e qualità, ma soprattutto del maggior numero di lavoratori. L’operazione di “spezzatino” annunciata dall’azienda, costerebbe molto sia in termini di risorse economiche (uso di ammortizzatori sociali, contenzioso giuridico, servizi non erogati) che di progresso professionale e tecnologico; la proposta del sindacato, diversamente e con costi sicuramente inferiori, consentirebbe di tenere insieme tutti gli obiettivi, dalla salvaguardia dell’occupazione alla conservazione dell’importante patrimonio di professionalità. Il sindacato, consapevole della drammatica situazione di incertezza sul proprio futuro lavorativo in cui si trovano oggi tutti i lavoratori di Eutelia e della responsabilità che tutti (azienda, istituzioni e rappresentanza politica in primis) si devono assumere per non disperdere una delle più importanti realtà italiana di informatica e telecomunicazioni, ribadisce l'assoluta necessità di aprire il confronto sulla base delle analisi e proposte esposte, per salvare Eutelia e i suoi lavoratori, anche proseguendo con l'utilizzo del Contratto di Solidarietà sottoscritto a Giugno 2008. . Il Ministero dello Sviluppo Economico, che sinora non ha ancora avanzato una sua proposta di soluzione o di intervento per affrontare questa crisi, convochi tutti gli enti locali interessati (già diverse manifestazioni di interesse e sostegno ai lavoratori sono arrivate in questi mesi) e le società che hanno manifestato la volontà di rilevare le attività dell’azienda e svolga una funzione di “regia” per la soluzione della crisi sulla base della presente proposta avanzata dal sindacato. Mauro Bucarini Condividi