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PERUGIA - Sono quelli legati “all'inquietante aumento” degli incidenti e delle morti sul lavoro e “alla crescente piaga dello spaccio e diffusione di stupefacenti”, i delitti di maggiore allarme sociale in Umbria tra il 2006e il 2007. Lo ha sottolineato stamani il presidente della Corte d'appello di Perugia, Antonio Bonajuto, in occasione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario 2008. Nella sua relazione Bonajuto ha parlato di “un primo positivo obiettivo” raggiunto nel distretto della Corte d'appello di Perugia, e cioè quello legato all'aumento dei processi definiti in materia civile, del lavoro e penale, settore quest'ultimo dove però non sono diminuite le pendenze a causa della “forte crescita del leso pravvenienze e della complessità dei processi celebrati”. Secondo i dati forniti dal presidente della Corte d'appello di Perugia nella sua relazione, in particolare, per quanto riguarda il Tribunale di Perugia, permane la lievitazione della pendenza dei procedimenti con rito monocratico (2.888 rispetto ai 2.423 dello scorso anno) mentre i procedimenti definiti, pari a 1.607, sono tuttora inferiori al dato della sopravvivenza. Stessa cosa per quanto riguarda i procedimenti con rito collegiale, dove si è registrato un leggero aumento delle pendenze dovuto ad un incremento dei procedimenti, alcuni dei quali particolarmente complessi. Nel corso dell'anno giudiziario 2006-2007 si è registrato in Umbria un decremento degli omicidi volontari, dimezzatisi nei due maggiori circondari del distretto, mentre risultano leggermente aumentati gli omicidi colposi, dovuti anche alla violazione di norme antinfortunistiche, della normativa del codice della strada e dalle conseguenze derivanti dagli incidenti stradali. In grado di appello sono stati sei i procedimenti aventi ad oggetto omicidi volontari e 17 per omicidio colposo. Aumentati anche i procedimenti per furti e rapine, passati da 12 a 18 (di cui 13 a danno di privati e 5 di istituti bancari) e per furto aggravato, passati da 65 a 75 per quanto riguarda gli indagati noti, e da 680 a 836 per gli ignoti. Sostanzialmente invariato il numero dei reati contro la Pubblica Amministrazione (da 38 a 36) mentre diminuiscono quelli contro l'amministrazione della giustizia. In diminuzione anche il numero complessivo dei procedimenti iscritti a carico di cittadini stranieri, prevalentemente extracomunitari, sebbene aumenti il numero degli immigrati provenienti dai paesi asiatici e prevalentemente dalla Cina. Crescono, invece, i giudizi per violazione dell'ordine di espulsione dal territorio dello Stato. Condividi