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PERUGIa – Come si raggiunge un comportamento etico nel fare impresa, coinvolgendo tutti gli interlocutori per assicurare una crescita economica sostenibile, migliorare l’occupabilità e favorire una maggiore coesione sociale. Tutto questo è riassumibile in un concetto: Responsabilità Sociale di Impresa. La Provincia di Perugia mediante l’Avviso pubblico ha sostenuto progetti di formazione continua in materia di RSI che, attraverso l’utilizzo congiunto di informazione, sensibilizzazione, formazione ha offerto alle imprese del territorio provinciale un’opportunità di diffusione della RSI. In totale 10 sono stati i progetti finanziati, oltre 500 mila euro del Fondo Sociale Europeo, 100 PMI del territorio coinvolte ed appartenenti a vari settori (cooperative sociali di tipo A e B, agroalimentare, metalmeccanico e manifatturiero, ambiente, servizi e terziari avanzato) e 300 tra dirigenti ed imprenditori interessati. Nella mattina di oggi è stato illustrato in Provincia il Seminario di chiusura delle attività di “M&V degli interventi di Formazione Continua sulla Responsabilità Sociale d’Impresa alla presenza dell’assessore provinciale alla Formazione e Lavoro, Giuliano Granocchia, il Direttore dell’Area Lavoro Formazione Istruzione della Provincia di Perugia, Adriano Bei il professor Maurizio Zollo titolare della Cattedra di “Strategia e Responsabilità Sociale” e Direttore del Center for Research on Organization and Management presso l’Università Bocconi di Milano e Michela Cavalletti, coordinatrice delle attività di M&V e della stesura del report finale. La società Gourè è stata incaricata di realizzare un’azione di sistema finalizzata a rilevare la qualità delle attività di formazione continua e permanente finanziate con le risorse del POR Umbria Ob.3 2000-2006 e ad analizzarne l’impatto sul mondo del lavoro. “Gli interventi svolti dalla Provincia di Perugia in materia di RSI – è stato detto nell’incontro - rappresentano un caso di eccellenza nel panorama della Pubblica Amministrazione per la Responsabilità Sociale di Impresa, come testimonia il riconoscimento ottenuto dall’Ente in seguito alla partecipazione all’ultima edizione del Salone della Responsabilità Sociale “Dal dire al fare” (Milano, settembre 2008), l’evento durante il quale, da quattro anni, imprese, Pubblica Amministrazione e organizzazioni del Terzo Settore presentano i propri progetti, scambiano informazioni e danno vita a nuove collaborazioni”. “Dallo studio sono emersi elementi di forza e di criticità – ha detto Michela Cavalletti -. Tra i primi vanno annoverati particolare enfasi sull’attività di formazione, rapidità e tempestività nella realizzazione degli interventi, tendenza all’individuazione di nuove logiche aziendali. Tra le criticità – ha continuato – vanno segnalati un ritardo di apprendimento culturale della RSI nelle imprese locali; la scelta del bilancio sociale come punto focale dell’azione di consulenza e la mancanza di coinvolgimento degli stakeholder delle imprese”. Per il professor Zollo il problema che maggiormente si pone quando si parla di Rsi è il gap tra ciò che pensano i manager e ciò che pensano le controparti. Per i primi – ha spiegato – l’importante è evitare di fare danni quando, mentre per i secondi si deve aggiungere l’elemento di fare qualcosa di utile”. “Una riflessione che si pone in questo conteso è il ruolo del pubblico – ha detto Granocchia – che può rappresentare un elemento regolatore e non più di ostacolo. Il dibattito su come recuperare il ruolo sociale di impresa – ha sottolineato – non può rimanere isolato, ma occorre il coinvolgimento delle imprese che devono riuscire a costituirsi a sistema di relazioni e magari prevedendo una certificazione ad hoc. Questo nuovo modo di approcciarsi deve trovare sbocco anche nella legislazione. In definitiva – ha continuato – tutto ciò deve essere un elemento dal quale si esce più rafforzati. Come Provincia di Perugia da anni abbiamo adottato il bilancio sociale e fatto della trasparenza sia nei confronti di soggetti terzi che all’interno dell’area un elemento centrale”. Condividi