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CITTA' DI CASTELLO - Dopo una ricognizione generale di priorità e proposte, abbiamo concordato che il tavolo tornerà a riunirsi e che nell’arco pochi giorni si insedierà il gruppo tecnico di lavoro: il sindaco Fernanda Cecchini, a nome dei sindaci del comprensorio, riassume così l’incontro che si è svolto nella sala del consiglio comunale di Città di Castello, al quale hanno partecipato istituzioni e associazioni di categoria. L’assessore regionale alla Formazione Maria Prodi ha illustrato le iniziative della Regione “per ridefinire le politiche attive del lavoro alla luce dell’emergenza occupazione, sottolineando l’esigenza di una concertazione tra gli attori sociali ed economici affinché le scelte abbiamo la massima efficacia”. Per la Prodi sarebbe necessario da parte dei governo rifinanziare e riqualificare l’accesso al Fondo sociale. “Ogni proposta deve concretizzarsi in tempi rapidi” ha dichiarato Maurizio Maurizi, responsabile comprensoriale della Cgil, aggiungendo che “il ruolo del credito in una fase di poca liquidità e di progressive difficoltà di cassa per le azione appare fondamentale. La priorità è tenere in vita le aziende per non interrompere la continuità produttive e con essa la capacità occupazione del territorio. Il gruppo tecnico di lavoro dovrà impegnarsi anche nell’analisi dei punti deboli del sistema locale, tra cui la scarsa integrazione delle azione e la loro dimensione. Ci preoccupa che cosa accadrà ai lavoratori che in questo momento hanno la cassa integrazione una volta terminato il periodo coperto dagli ammortizzatori sociali”. “Dobbiamo articolare la nostra azione” ha precisato Gabrio Renzacci, presidente di Assoindustria altotiberina ”su un lungo periodo riattivando le procedure per la realizzazione della e78, della piastra logistica e l’ammodernamento della e45; sul breve periodo invece è necessario capire come aiutare le persone in difficoltà e come aiutare la aziende a non disperdere il patrimonio tecnologico e produttivo accumulato. Anche la fiscalità comunale potrebbe intervenire posticipando il pagamento di alcune imposte o sospendendolo, affinché gli imprenditori non siano costretti a rinunciare a piani di investimento o all’innovazione. Invito a superare un atteggiamento troppo ed esclusivamente difensivo per tentare una progettualità più larga e auspico che gli enti preposti sblocchino e accelerino le opportunità di finanziamento dei bandi europei”. “In ambito alla formazione stiamo valutando come impostare le future politiche di formazione, considerando che le risorse a disposizione sono molto limitate” ha detto Giuliano Granocchia, assessore provinciale “Questo significa che dobbiamo ottimizzare gli interventi e dirigerli in modo da rispondere puntualmente e raccordarsi con la ristrutturazione del sistema produttivo. La formazione infatti può diventare un asse fondamentale del tessuto industriale se sapremo calibrare i bisogni e interpretare le esigenze che nasceranno in futuro”. Per il presidente di Sviluppumbria Vinicio Bottacchiari “avranno maggiori possibilità le strutture solide anche se le istituzioni per ora non sono in grado di risolvere i problemi di concorrenza e di produttività, pur impegnandosi nell’erigere argini agli effetti della crisi. La dimensione e la profondità della recessione non permette soluzioni generaliste ma investimenti finalizzati a proteggere le realtà sane e in crescita, evitando di disperdere le risorse in mille rivoli”. Per Cristiano Casagrande, direttore di Confagricoltura Umbria “le proposte operative non possono non considerare che l’agricoltura si trova a fronteggiare molte emergenze tra cui i ritardi nell’erogazione dei premi comunitari. Per questo le proposte operative debbono essere improntate ad un’efficacia concentrata nel tempo”. Il sindaco di Pietralunga Luca Sborzacchi ha sottolineato come “positiva la ricerca di un linguaggio comune anche tra soggetti per natura e missione molto diversi”, precisando che “gli enti locali, dalla Regione ai Comuni, si sono attivati per mettere in campo soluzioni tampone. Ma la situazione impone un ragionamento strutturale sulle condizioni del sistema produttivo e un’assunzione di responsabilità da parte di ogni componente, pubblica e privata”. “Sono due le priorità” ha denunciato Sauro Rossi, responsabile altotiberino della Cia “la difesa del territorio di mezzo collina e l’agricoltura perché le condizioni odierne stanno rendendo antieconomico continuare a gestire azione nelle zone rurali. Questa prospettiva è un rischio non solo in fatto di prodotto interno lordo ma anche per l’abbandono del territorio a se stesso”. “La dimensione media delle azione locali” per Stefano Vescovi, presidente di Confartigianato “non rende agevole l’integrazione né pensare ad un’integrazione forzoso sembra essere la soluzione migliore. Pur perseguendo l’obiettivo della filiera, le istituzioni debbono riconoscere le peculiarietà di un territorio, considerato il motore economico della Regione. La composizione occupazione in Alto Tevere è fortemente sbilanciata a favore del privato per cui aiutare le aziende significa aiutare il lavoro. Chiediamo agli enti pubblici un’attenzione particolare, anche a seguito delle conseguenze negative che sta portando la riforma dell’Ocm del tabacco“. Dopo gli interventi di Federico Cavargini, responsabile locale di Confapi, incentrato sulla necessità di sostegni alle aziende che investono, e di Mauro Severini, presidente della Comunità montana Alto Tevere Umbro, sul ruolo dell’agricoltura nell’economia, i lavori sono stati chiusi dall’intervento dell’assessore regionale all’Economia Mario Giovannetti, il quale ha ribadito le misure del protocollo “Anticrisi” specificando che “sono state prese misure a sostegno delle imprese e dei lavoratori con un intervento omogeneo e coordinato a livello regionale attraverso i fondi di garanzia e forme di aiuto alle famiglie o alle imprese sul fronte del credito. Quanto al gruppo di lavoro, è importante distinguere un piano immediato da uno più orientato alla prospettiva, anche se in Alto Tevere gli effetti della crisi stanno colpendo un panorama vivace ed attivo, un assetto solido e con tutti gli strumenti necessari a contrastare la recessione”. Condividi