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ROMA - Il Senato ha negato la fiducia al governo Prodi con 156 sì, 161 no e un astenuto. Tre senatori (Pallaro, Pininfarina e Andreotti) non hanno partecipato alla votazione. I senatori presenti erano 319, 318 i votanti (Giuseppe Scalera, infatti si è astenuto). La maggioranza richiesta per questa votazione era di 160 voti. Romano Prodi va al Quirinale per rimettere il mandato nelle mani del capo dello Stato. "Non credo si possano immaginare Governi istituzionali di larghe coalizioni e di lunga durata. Sono improbabili e non desiderabili". Ha detto Fabio Mussi, subito il voto e ai giornalisti che gli chiedevano quali possono essere ora le soluzioni ha risposto: "Valuteremo freddamente domani". "Siamo stati purtroppo buoni profeti. Il governo cade da destra per mano delle defezioni di Mastella e Dini, dietro pressione dei poteri forti. Ma non può sottacersi che una delle cause delle cadute del governo è stata la scelta del Pd, che aveva dichiarato conclusa fin d'ora l'esperienza della nostra alleanza". Queste le dichiarazioni rilasciate da Oliviero Diliberto che ha aggiunto: "Ringraziamo Romano Prodi e ci dichiariamo indisponibili a qualunque soluzione che snaturi la nostra coalizione nessun governo istituzionale, tecnico, di larghe intese o di altra natura ma elezioni anticipate immediate". Condividi