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PERUGIA – Nella II Commissione consiliare si è verificato questa mattina un fatto assai grave, ovvero la traduzione in pratica di quella sorta di teoria delle maggioranze variabili sostenuta da parti consistenti del PD che, al di là dei vincoli di coalizione, badano al sodo ripromettendosi di realizzare i loro obiettivi con chi ci sta, ci sta, fosse anche il centrodestra. Al di là del fatto che è stato licenziato a maggioranza il DAP proposto dalla Giunta, avvenimento sul quale non si sono registrate sorprese, visto che a favore ha votato l’intera maggioranza di centro sinistra, e contro la minoranza di centrodestra, va detto che la stessa cosa non si è invece verificata nella successiva votazione riguardante un ordine del giorno nel quale figuravano al primo punto, alcune indicazioni relative al prossimo Piano regionale dei rifiuti, per il quale, oltre a chiedere di “accelerare l’approvazione”, si proponeva la realizzazione di un impianto per la termovalorizzazione. Su questo specifico punto, Pavilio Lupini (Rifondazione comunista) ha espresso il suo voto contrario, mentre, insieme agli altri membri della maggioranza che l’avevano proposto, hanno votato i rappresentanti del centrodestra, pur dichiarandosi contrari a tutti gli altri punti del documento. Sulla questione va detto che poi il presidente della commissione, Franco Tomassoni (PD), ha cercato di indorare la pillola, anche se non più di tanto,affermando che quella di Lupini è una decisione da leggere “come momento di ulteriore riflessione su un punto qualificante e cogente delle prossime scelte che la Regione dovrà effettuare per il nuovo Piano dei rifiuti”, specificando, comunque, che “nelle soluzioni per la parte finale del ciclo integrato, la scelta di Lupini non trova coincidenza con quelle di altre componenti della maggioranza”. La cosa è del tutto evidente ed è proprio per questo che Rifondazione Comunista, ma non solo (anche i Verdi sicuramente) ha sollecitato un franco confronto all’interno della maggioranza sulle soluzioni più opportune in materia di raccolta e trattamento dei rifiuti, raccogliendo anche gli umori e le indicazioni delle associazioni ambientaliste e dei numerosi comitati che si sono costituiti anche in Umbria per dire no agli inceneritori e che hanno indicato valide soluzioni alternative senz’altro più rispettose della salute dei cittadini e della salubrità del territorio. Resta comunque il fatto che l’esigenza di una ulteriore riflessione su questa controversa materia, ammessa anche da Tomassoni, mal si concilia con la scelta di procedere, comunque, a colpi di maggioranza. Gli altri punti dell’ordine del giorno approvato dalla Commissione, riguardano: l’uso più corretto e razionale delle acque da perseguire con la legge regionale sulla tutela e salvaguardia delle risorse idriche; avviare un progetto di riordino dei servizi pubblici che porti al superamento della frammentazione delle gestioni; incentivare un modello di sviluppo urbanistico che rallenti l’uso e il consumo del suolo recuperando quanto non utilizzato e che sostenga l’edilizia a tecnologia pulita; considerare l’agricoltura come valido strumento di ottimizzazione del Pil regionale; accelerare l’avvio del processo di modernizzazione del sistema produttivo e distributivo regionale, favorendo una maggiore apertura alla libera competizione e provvedere alla riforma e riorganizzazione della pubblica amministrazione e della strumentazione regionale a sostegno dello sviluppo; sostenere lo sviluppo e il consolidamento delle politiche urbane di mobilità alternativa. Mettere in sicurezza le principali arterie viarie, mirando al miglioramento del sistema complessivo dei trasporti sia su gomma, che su ferro. L’ordine del giorno della II Commissione verrà ora trasmesso alla I Commissione presieduta da Oliviero Dottorini (Verdi e Civici) che, essendo quella redigente, deciderà se accoglierlo o meno. La discussione in Consiglio regionale è prevista per il prossimo 5 febbraio. Condividi