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TERNI - “I cittadini hanno il diritto di essere ascoltati dagli amministratori e di confrontarsi con loro e con i dirigenti delle istituzioni preposte come Arpa e Asl”: lo sostengono i vertici regionali di Legambiente che sono intervenuti oggi sulla vicenda del sequestro dell’inceneritore di Terni con una conferenza stampa tenuta dal presidente regionale, Alessandra Paciotto, dal presidente del circolo ternano, Andrea Liberato, ed dal responsabile scientifico nazionale dell'associazione, Stefano Ciafani, che hanno auspicato una “seria politica” in tema dei rifiuti, basata sulla raccolta differenziata e sul riciclaggio. Gli stessi hanno anche auspicato tempi brevi per la conclusione dell’inchiesta sull’inceneritore, e ribadito comunque che è necessaria “la raccolta porta a porta, servono nuovi mezzi tecnici e nuovo personale, servono la raccolta spinta dell'umido ma soprattutto gli impianti per il compostaggio industriale. Vanno inoltre progettate e messe in conto campagne di informazione e coinvolgimento per ricercare il consenso e la collaborazione dei cittadini. In tal senso occorre che nel prossimo piano regionale sia indicato chiaramente l'obiettivo di riduzione dei rifiuti”. Secondo Legambiente, l'incenerimento dei rifiuti, è stato economicamente vantaggioso solo perché gli impianti hanno usufruito dei benefici economici del cosiddetto CIP 6, per cui giudica “inaccettabile la richiesta del sindaco Raffaelli di ripristinare tali incentivi in contrasto con le leggi del mercato ed europee”. In Umbria - secondo i dati di Legambiente - ogni cittadino produce in un anno 569 chili di rifiuti urbani. Delle oltre 460.000 tonnellate di rifiuti urbani prodotti nel 2005 in Umbria, 317.175 tonnellate sono state smaltite in discarica, 23.956 sono state trattate in impianti di incenerimento mentre 119.424 tonnellate sono state differenziate. La raccolta differenziata si ferma a Perugia al 32,6 per cento e a Terni al 25,2 per cento, mentre vi sono dei comuni ''virtuosi'', come Attigliano, in cui la raccolta differenziata raggiunge il 50 per cento, Sigillo è al 42 per cento, Assisi al 38 per cento, Montecastrilli al 36 per cento. Condividi