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FOLIGNO - Per il settimo anno consecutivo il Comune di Foligno e il teatro di Sacco ricorderanno con una rappresentazione teatrale la giornata della memoria. Quest'anno verrà messo in scena - il 26 gennaio all'Auditorium San Domenico, alle 10 per le scuole e alle 21 per la cittadinanza – “Stà fermo, muori e resuscita”. Un lavoro in tre atti unici: “L'ultimo bicchiere”, che rappresenta - è detto in una nota del Comune - una condanna della tortura fisica e psicologica; “Il linguaggio dimenticato”, una requisitoria, a 70 anni dalla promulgazione delle leggi razziali, sulla pulizia etnico-culturale; “Il mio giudice”, dedicato, come l'intero spettacolo a Rita Atria, collaboratrice del giudice Paolo Borsellino, suicidatasi dopo l'uccisione del magistrato. Nella conferenza stampa di presentazione dell'iniziativa, il sindaco folignate Manlio Marini, ha ricordato che il Comune “non si limita a ricordare la Shoah ma utilizza lo strumento dello spettacolo per diffondere un messaggio di speranza”. L'assessore all'istruzione, Salvatore Stella, ha posto invece l'accento sulla collaborazione con le scuole superiori del territorio per l'organizzazione di questa giornata, mentre Gianna Paci, delegata locale di Emergency, che collabora per l'organizzazione dello spettacolo, ha sottolineato l'impegno di tanti volontari per portare il messaggio di pace nelle scuole. Infine, Roberto Biselli, regista del teatro di Sacco, che dopo aver ricordato l'apporto di 4 attori professionisti, oltre ai giovani del laboratorio Teatro aperto, ha affermato che “ciò che uccide, devasta, umilia non è solo l'atto fisico dell'azione violenta di uomini contro altri uomini ma la mancanza del ricordo di quell'atto che creano artificiosamente il tempo o le ragioni della politica”. Condividi