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PERUGIA - Questi gli interventi previsti dal progetto illustrato dall’assessore Maria Prodi, con particolare riferimento alle donne: - Interventi per la promozione e diversificazione delle scelte formative e di istruzione superiore, attraverso l’orientamento ed il sostegno all’accesso ai corsi di laurea e ai percorsi di istruzione e formazione superiore ad indirizzo scientifico e tecnologico e l’erogazione di borse di studio e “voucher” per promuovere l’iscrizione ai corsi di laurea ad indirizzo scientifico e tecnologico e per sostenere le iscrizioni agli anni successivi al primo. - Interventi per favorire l’incontro dei giovani, inseriti in processi di istruzione e formazione superiore (Università e percorsi di IFTS), con il mondo del lavoro e soprattutto con le imprese umbre. Sono previste borse di studio per gli studenti dei corsi di laurea e dei percorsi di istruzione e formazione superiore. Saranno realizzati “project work” all’interno delle imprese del territorio su obiettivi concordati fra Università/ente di formazione e impresa. - Interventi per supportare l’ingresso e la stabilizzazione nel mondo del lavoro dei giovani con titoli di studio medio-alti. A tal fine verranno promossi: “work experiences” di giovani laureati presso datori di lavoro privati, ad integrazione e completamento del percorso universitario, ed azioni di supporto ed incentivi per la stabilizzazione a tempo indeterminato dei precari. Verranno inoltre sperimentate forme di mobilità di giovani laureati verso l’Europa e sviluppati progetti di formazione o lavoro all’estero finalizzati a costruire stabili legami fra giovani e imprese locali (con funzione di “mentoring”). - Interventi per la riqualificazione dei soggetti con titoli di studio medio-alti ma difficilmente spendibili sul mercato del lavoro, ritenuti prioritari nei percorsi di formazione di figure tecnico-specialistiche per le quali si stima esista una significativa domanda. - Interventi per diversificare e qualificare l’offerta di servizi socio educativi per l’infanzia e sostenere la domanda. Nell’ambito della sperimentazione di nuove tipologie di servizi (LR. 30/2005) verrà promossa l’attivazione di servizi socio-assistenziali a valenza educativa per la prima infanzia (educatrice di nido familiare), integrativi o sostitutivi dell’asilo nido, per bambini dai 3 mesi ai 3 anni. Sono inoltre previsti aiuti per la creazione di nuove imprese e per l’ampliamento e l’innovazione di strutture esistenti a conduzione prevalentemente femminile finalizzate all’erogazione di servizi socio-educativi per l’infanzia, in particolare all’interno dei luoghi di lavoro. In programma anche “voucher” per usufruire di servizi di cura, sia nell’ambito dei servizi socio-educativi per la prima infanzia di tipo tradizionale sia in ambito domiciliare e la “messa in rete” dei bisogni delle famiglie e delle “educatrici familiari”, oltre all’attivazione di interventi integrati di assistenza e tutoraggio alle figure professionali formate per l’eventuale creazione di nuova impresa sociale che dovrà operare nel campo dei servizi socio-educativi alla prima infanzia in ambito domiciliare. Prevista anche la sperimentazione di “voucher” formativi per il personale dei servizi socio educativi della prima infanzia che ha funzioni educative(L.R.30/2005), allo scopo di incentivare l’iscrizione ai corsi di laurea richiesti per l’esercizio del ruolo di educatore professionale. - Interventi per favorire e sostenere la diffusione nelle imprese di una cultura attenta alle esigenze di conciliazione famiglia/lavoro, anche attraverso l’assegnazione di un marchio di qualità alle imprese che sperimentano modalità innovative per favorire la differenza di genere e la conciliazione tra tempi di vita familiare e professionale. E’ previsto il sostegno alle imprese per l’accesso alle agevolazioni della Legge nazionale n.53/2000, in particolare per progetti innovativi sulla flessibilità degli orari, sull’organizzazione e sui processi lavorativi. Relativamente alle azioni di accompagnamento si evidenzia la necessità di integrarle con le diverse tipologie di interventi. Si prevedono azioni di comunicazione sugli obiettivi specifici delle singole tipologie di azione; attività di consulenza alle imprese per valutare il fabbisogno effettivo di competenze utile alla crescita, all’innovazione ed al superamento di stereotipi legati al genere nella valutazione del potenziale professionale. Ci saranno azioni di sensibilizzazione di istituzioni ed imprese per evitare – è scritto nel progetto - la marginalizzazione delle donne che scelgono, in particolare al rientro dalla maternità, modalità di impiego come quelle del lavoro part-time e dal telelavoro”. Il monitoraggio degli interventi, infine, consentirà di valutare il grado di soddisfazione, le criticità, i risultati ed i correttivi da apportare al progetto. Condividi