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“Pacifica”, ma non troppo, l’influenza che in questi giorni imperversa in Umbria e che, malgrado la tranquillizzante definizione potrebbe portare – stando alle previsioni – ad oltre 17 mila il totale delle persone contagiate. I dati della rete di sorveglianza Influnet, coordinata dal ministero della salute – è scritto in una nota - dicono che nella settimana dal 7 al 13 gennaio, l'ultima analizzata, il virus aveva già contagiato il 5% degli abitanti dell'Umbria, pari a più di 4 mila persone. “Il freddo di queste ultime due settimane - ha spiegato Fabrizio Pregliasco, virologo dell'Università degli studi di Milano - favorisce il diffondersi dell'influenza che ha anticipato il suo picco rispetto all'inverno scorso”. L'influenza coinvolge ogni anno dai 40 agli 80 mila umbri, ma una ricerca resa pubblica oggi sulla sensibilità verso questa malattia delinea un comportamento poco responsabile da parte dei cittadini. In Umbria, oltre il 60% dei cittadini ritiene il vaccino lo strumento più adatto per prevenirla, ma poi solo il 34% assicura di essersi vaccinato; inoltre, solo quattro umbri su 10 conoscono i farmaci antivirali specifici per l'influenza e, ancora oggi, uno su quattro dichiara di curarsi con gli antibiotici. “Sono dati preoccupanti - ha sottolineato Pregliasco - poiché il vaccino e i farmaci antivirali sono fondamentali, soprattutto nelle persone a rischio, per affrontare l'influenza. Invece, ancora oggi la sensibilità alla vaccinazione è troppo bassa, come la conoscenza dei farmaci antivirali. In compenso, sono ancora troppe le persone che credono di curare l'influenza con gli antibiotici che non solo sono inutili, ma addirittura dannosi, poiché l'influenza è una malattia virale”. Condividi