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“Mi accorsi che Amanda aveva una ferita al collo. Mi impressionai perchè sapevamo che Metz era morta per una ferita al collo. Mi preoccupai per lei.”A parlare è Laura Mezzetti, insieme a Filomena Romanelli ed Amanda Knox la terza coinquilina di Metz. Questa mattina davanti alla Corte d’Assise del Tribunale di Perugia la ragazza ha spiegato come a pochi giorni dall’omicidio della studentessa inglese si fosse ritrovata con gli altri inquilini della casa di via della pergola presso l’abitazione di un amico per scambiare i pensieri sul terribile evento.“Un graffio verticale, abbastanza spesso, più lungo che largo e di un colore rosso”, così descrive Laura la ferita notata sul collo di Amanda già il 2 novembre 2007 e di cui, tuttavia, ha parlato alla polizia solo pochi mesi fa. In quel momento, ha riferito oggi in aula, prevalse più che altro la preoccupazione nei confronti di Amanda e non la consapevolezza che potesse essere un elemento importante per le indagini. La circostanza del graffio era stata menzionata per la prima volta alla polizia da Stefano Benassi, l’inquilino del piano di sotto e amico di Laura, che l’aveva appresa proprio dalla stessa. “Gli agenti mi sgridarono chiedendomi perchè non l'avevo riferito”, ha dichiarato la ragazza. Sulla natura del segno sul collo di Amanda, ravvisabile anche in alcune foto pubblicate in internet che ritraggono l'americana proprio il due novembre, è di altro parere la difesa dell’imputata che l’attribuisce ad un “succhiotto”. Ma la teste, incalzata dall’avvocato Ghirga, ha ribadito in aula di essere certa che si trattasse di un graffio. "Pensavo che l'avessero notato tutti" ha confessato candidamente alla giuria. Condividi