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TERNI – “Rimettere al centro della politica la questione morale”. Lo dice Roberto Forbicioni (Capogruppo Sd, nella foto) in un ordine del giorno nel quale propone ai Gruppi consiliari di farsi tramite anche con i partiti di riferimento affinché si impegnino, a partire dalle prossime elezioni amministrative, a non candidare e non nominare presso enti partecipati persone indagate, rinviate a giudizio o condannate per reati contro la pubblica amministrazione e reati di mafia e ad adottare presso ogni assemblea elettiva, o assemblea dei rappresentanti negli enti partecipati, con voto formale, il ‘Codice Europeo di comportamento per gli eletti locali e regionali’, come approvato dal Congresso dei poteri locali e regionali del Consiglio d'Europa o ad ispirarsi al ‘Codice di buon governo europeo’ adottato dalla Spagna. Le cause della degenerazione secondo Forbicioni sono molteplici: “Riguardano – spiega - un eccesso di personalizzazione della politica che espropria la collettività del potere di partecipazione e del controllo della cosa pubblica, campagne elettorali individuali che vedono ingenti impegni di spesa, reti clientelari diffuse e trasversali, conflitti d’interesse e commistioni spesso poco trasparenti tra pubblico e privato e sfruttamento intensivo del territorio a vantaggio dei profitti di costruttori e proprietari delle aree. Siamo di fronte alla crisi di un modello di governo locale che in nome dell’accentramento delle decisioni e dell’uso delle risorse pubbliche come puro stimolo all’impiego di quelle private ha spinto ad eccessi inaccettabili la privatizzazione della cosa pubblica”. Condividi