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Sugli organi di stampa di questi giorni abbiamo letto, con sorpresa, che il Minuetto ha iniziato a “correre tra Sansepolcro e Ponte San Giovanni”, il segmento nord della tratta Sansepolcro-Terni. La nostra sorpresa non è dettata dalla notizia in sé ma dall’uso disinvolto e perlomeno azzardato del verbo “correre”. Infatti, da quando hanno preso il via le “corse” del mitico Minuetto, e cioè da lunedì 2 febbraio, si sono di nuovo materializzati i fantasmi dei ritardi, vero e proprio incubo che da tempo immemorabile turba la serenità dei pendolari FCU. Ritardi di decine di minuti che costringono i viaggiatori a perdere coincidenze ed arrivare tardi a scuola o sul posto di lavoro. Questi inconvenienti si stanno puntualmente ripetendo tutte le mattine e ciò autorizza a pensare che non si tratti di un semplice “peccato di gioventù”, eliminabile con appropriati accorgimenti migliorativi, ma di una cronica carenza di organizzazione e programmazione, in perfetto stile FCU. Purtroppo, conoscendo i nostri “polli”, siamo portati a propendere per questa seconda spiacevole ipotesi, per cui consigliamo vivamente gli utenti FCU a diffidare dell’abusato verbo “correre” che, per i vertici dell’azienda, è sinonimo del ben più modesto “arrancare accumulando ritardi”. Per il Coordinamento del Comitato Pendolari Altotevere il Presidente Andrea Meniconi Condividi