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PERUGIA - La maggioranza consiliare in Provincia di Perugia dà atto al presidente Giulio Cozzari di “essersi comportato correttamente” nella gestione della vicenda “Appalti” e di fronte ai mutamenti in seno agli schieramenti politici degli ultimi tempi, e gli conferma la sua piena fiducia. Questa la risposta giunta martedì pomeriggio dall’assemblea consiliare di Piazza Italia a quanto contenuto in un ordine del giorno proposto dai partiti del Pdl con il quale si invitava lo stesso Cozzari “a rassegnare le proprie dimissioni prendendo atto che non esiste più una maggioranza politica che lo sostiene”. Un documento che al contempo impegnava il Consiglio a “prendere atto che non esiste più la maggioranza politica uscita dalle elezioni amministrative del 2004 che possa garantire il mantenimento degli impegni presi con gli elettori”. Ad illustrare in aula l’o.d.g. è stato il capogruppo di An Bruno Biagiotti che è tornato a sollecitare il presidente “ad avere uno scatto di orgoglio e a rimettere il mandato per dare un segnale simbolico”, visto che a suo avviso in Provincia esiste ormai solamente una maggioranza numerica, ma non più politica. Rispetto alla vicenda “Appalti” Biagiotti ha ribadito che, aldilà degli aspetti penali che saranno chiariti dalla Magistratura, esiste una responsabilità politica che non è mai venuta meno. “Di fronte alla gravità di quanto accaduto, con un membro della Giunta coinvolto nelle indagini – sono state le parole di Biagiotti all’indirizzo di Cozzari – e davanti alle fibrillazioni che da giugno a questa parte si sono verificate all’interno di questa stessa maggioranza, che denotano una forte mancanza di coesione, la invitiamo a riacquistare la sua autonomia”. “Per ora continuo a tenere il testimone in mano e a correre”, ha risposto Cozzari, che si è detto convinto della correttezza delle proprie scelte. “Nel pieno della catastrofe degli appalti – ha sostenuto il presidente – ho ritenuto necessario rimanere alla guida di questo Ente, per il profondo rispetto delle Istituzioni che mi porto dentro”. Rispetto poi ai mutamenti politici ancora in atto nel Centrosinistra, che hanno portato ad uno scenario diverso rispetto a quello del 2004, Cozzari ha dichiarato di essersi posto in atteggiamento interlocutorio nei confronti della propria maggioranza, verso la quale fin da subito ha tenuto a chiarire le proprie posizioni: “Di Centro ero e di Centro rimango - sono state le sue parole -. Al momento continuo ad attendere gli eventi, consapevole che questi sono i tempi fisiologici della politica”. A non intravedere ragioni plausibili per rimettere il mandato sono stati gli esponenti della maggioranza consiliare, tra i quali Luca Baldelli (Prc), secondo il quale il presidente deve portare a termine il proprio incarico, e Giampiero Rasimelli (Pd). “Sottoscrivo le parole di Cozzari – ha sostenuto quest’ultimo –; bisogna prepararsi ad un cambiamento di prospettiva nel panorama politico”. “Il presidente è stato sempre corretto – sono state le parole del capogruppo del Pd Lazzaro Bogliari – è non ha mai nascosto nulla: perché dovrebbe dimettersi? L’evoluzione politica – ha poi aggiunto – alla fine è un’occasione che appartiene alle logiche democratiche di cui fanno parte anche le fibrillazioni”. Per Bogliari tuttavia d’ora in poi sarà necessario fare un’analisi dei 5 anni di governo. Piena fiducia al presidente è giunta anche dal consigliere Luciano Paci (Unione di Centro) che ha riconosciuto a Cozzari il merito di non aver gettato la spugna in un momento di grandi difficoltà, e da Stefano Ceccarelli (Pdci) che ha auspicato una “chiusura dignitosa di questo percorso legislativo”. L’ordine del giorno del Pdl è stato perciò respinto con 13 voti contrari e 7 favorevoli. Condividi