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PERUGIA - L'assessore regionale allo Sviluppo economico Mario Giovanetti ha aperto la riunione della ''cabina di regia'' per le crisi aziendali in Umbria, con una relazione che ha toccato tutti i vari problemi aperti in regione. Una riunione allargata anche ad altri soggetti istituzionalmente non presenti nell'organismo (Province di Perugia e Terni e Associazioni del commercio) e propedeutica a un loro prossimo ingresso nella struttura. In particolare, Giovannetti ha fatto il quadro dello stato umbro, sottolineando la complessita' di una crisi economica che si protrarra' presumibilmente oltre il 2009 e che tocca trasversalmente, anche se con diversa intensita', pressoche' tutti i comparti e i territori della regione. ''Pur avendo raccolto dati indicativi della dimensione della crisi - ha sottolineato l'assessore - manca ancora oggi un unico soggetto di riferimento a cui possano fare capo tutte le informazioni. Si tratta di un passaggio indispensabile - ha proseguito - a cui stiamo lavorando per poter contare su dati certi ed omogenei, superando l'attuale difficolta' causata dai diversi sistemi di classificazione relativi alla cassa integrazione, straordinaria, ordinaria o in deroga, alle chiusure e dismissioni aziendali eccetera. Il quadro che emerge in Umbria, anche da incontri avuti con Comuni, imprese ed associazioni - ha spiegato Giovannetti - parla di una crisi che si manifesta con differenti gradi di complessita' e che in una prima fase ha colpito soprattutto la fascia di imprese piu' strutturate che hanno risposto con un calo di ordini e con l'attivazione della cassa integrazione. Si tratta di aziende per le quali, non avendo grandi problemi finanziari, dovrebbero esserci gli strumenti necessari a superare le difficolta'''. ''A risentire maggiormente della situazione di crisi in Umbria,sono le piccole e piccolissime imprese che vivono di monocommesse e che sono a rischio altissimo di chiusura se la casa madre taglia le ordinazioni. Quasi tutti i settori produttivi sono stati investiti dalla crisi e sono ad alto rischio a cominciare da quello dell'elettrodomestico, dove si accentuano notevolmente le difficolta' della ''Merloni'' fino alla messa in discussione del mantenimento dello stesso sito produttivo''. ''Un inasprirsi della crisi andrebbe ad accrescere i gia' pesanti problemi dell'area, da Nocera Umbra a Gubbio a Gualdo Tadino, e sulla quale pesano anche le difficolta' della ceramica". Criticita' sono presenti - ha aggiunto l'assessore - anche nei settori dell'auto e della meccanica, soprattutto in alta Umbria, della chimica a Terni, della Minerva di Spoleto. Si tratta di problematiche che tenderanno ad accentuarsi con il passare del tempo''. Rispetto al cosa fare, l'assessore umbro ha auspicato, una maggiore sinergia fra Stato e Regioni ed una azione comune per coordinare gli interventi a favore di imprese e lavoratori (domani si terra' la Conferenza Unificata Stato-Regioni sugli ammortizzatori sociali ndr) ''perche' - ha concluso - nessuno puo' farcela da solo''. Per quanto riguarda la Regione, il primo impegno e' quello di dar vita al Fondo pubblico di garanzia da 5 milioni di euro gestito da Gepafin ed a cui si affiancano risorse del sistema di credito e dei Consorzi Fidi. Condividi