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Siamo in Italia agli inizi degli anni Sessanta quando la miccia del progresso sta per raggiungere l’apice. A Bologna in una casetta a due piani, alle spalle di brutti palazzoni che ospitano le famiglie dei meridionali venute al Nord in cerca di fortuna, vivono i Cavazza, una famiglia normale, emblema di quella media dell’Italia di quegli anni, rivista e riletta sotto la luce di una comicità paradossale e iperbolica, in cui è possibile intravedere in controluce molti degli aspetti drammatici della società attuale. C’è Nadia – interpretata da Maria Pia Timo – una donna con la smania di comprare, salvo poi non usare nulla per paura che la merce si possa rovinare: ha acquistato “il frigorifero FIAT” che però “usa solo d’inverno perché d’estate si sforza troppo” e un divano che tiene incellophanato per evitare che si sciupi. Nadia compra di tutto indebitandosi con le cambiali. Giovedì 29 gennaio, alle 21, al Teatro Mengoni di Magione, il comico bolognese Vito è il protagonista di Vita e miracoli di un commesso viaggiatore, un testo originale di Francesco Freyrie che si rifà alla famosa opera di Arthur Miller, Morte di un commesso viaggiatore, ma solo per riprenderne il titolo e il motivo dello scontro tra individuo e sistema economico. Interpretato da Vito che, a differenza degli ultimi spettacoli, smette i numerosi abiti di scena per interpretare un solo personaggio, Severino è un commesso viaggiatore che rappresenta prodotti minori, “stuzzicadenti multicolor, buoni anche per togliere i canditi dai panettoni”, ma che nessuno vuol comprare. Per informazioni e prenotazioni ci si può rivolgere telefonicamente, fino al giorno precedente lo spettacolo, presso il Botteghino Telefonico Regionale del Teatro Stabile dell’Umbria, tutti i giorni feriali, dal lunedì al sabato, dalle 16 alle 19, al n°075/57542222. E’ possibile acquistare i biglietti on-line sul sito del Teatro Stabile dell’Umbria www.teatrostabile.umbria.it. Condividi