delitto cicioni.jpg
di Isabella Rossi Tracce di sangue sui capelli di Barbara, alla radice degli stessi, sulla sua camicia da notte e sulla giacca. Tracce di sangue sul lenzuolo, tracce di saliva e sangue sulla federa e materiale subunghiale, per cui si è potuta fare una chiara attribuzione. Sono di Barbara, la vittima. Altre tracce ematiche sono state attribuite all’imputato Roberto Spaccino. Erano su degli asciugamani, probabilmente dovute a rasatura. E ancora tracce ematiche di uno dei due bambini su un fazzoletto e su un asciugamano. Ma anche in questo caso del tutto irrilevanti ai fine del processo. Dopodichè nessun altro Dna presente nella villetta di Compignano. E laddove non è stata fatta l’attribuzione, ha confermato il maggiore, è stato perché mancavano i requisiti minimi anche se in alcuni casi si poteva intuire che le tracce fossero di nuovo riconducibili al dna del nucleo familiare. Anche l’esito delle analisi biologiche, dunque, riconferma quello dell’esame delle impronte papillari e delle impronte delle scarpe: nessun estraneo nella casa in cui è stata uccisa Barbara Cicioni. Altra identificazione importante è stata quella della traccia ematica rinvenuta sulla maniglia interna del furgone di proprietà della famiglia: appartiene a Barbara. Si tratta comunque di un trasferimento secondario, la traccia potrebbe essere stata veicolata da un oggetto. Condividi