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PERUGIA - “Colpi di mano di fine mandato sul personale della Provincia”. E’ contrario alla riorganizzazione dell’Ente anche il sindacato dei professionisti USPIE - DI.C.C.A.P. che chiede di “non dare applicazione alla riorganizzazione approvata, rinviando al futuro organo di governo tutte le decisioni relative”. “Dopo una riunione convocata il 30 dicembre – osserva il sindacato - senza possibilità di formulare osservazioni o proposte, l’atto è stato approvato dalla Giunta. Un’azione realizzata senza dare un segnale di svolta e senza scelte significative e strutturali, senza effettuare una programmazione, come sarebbe stato necessario, stabilendo numero e tipo di uffici. Nessuna razionalizzazione è stata fatta, individuando le duplicazioni di competenze esistenti e usando le professionalità disponibili. Le scelte effettuate, dettate da motivi e criteri non resi noti, consistono nella soppressione di 9 dei 124 uffici e l’incremento di 7 unità delle 9 posizioni individuali precedenti e consentiranno solo una diminuzione irrilevante della spesa quantificabile in poche migliaia di euro". "Gravissimo - si sosstiene ancora - è l’uso distorto dell’istituto delle posizioni individuali, relegato a funzione di mera regalia per compensare la perdita economica subita a causa della soppressione dell’incarico di responsabilità relativo all’ufficio cancellato”. Inoltre, il sindacato critica la scelta di non attivare posizioni di lavoro per lo svolgimento di attività di alta professionalità, cosa che non migliora i servizi e non elimina le ingenti spese per consulenze esterne non necessarie. “L’istituzione delle 7 ulteriori posizioni individuali – afferma la DICCAP - per l’assunzione di particolari responsabilità nel campo della ricerca, dell’analisi e della valutazione di problematiche complesse appare, a fine legislatura, del tutto fuori luogo. Permane l’inosservanza abituale delle norme contrattuali relative alla definizione, prima di attivare nuove discipline, degli aspetti con atti organizzativi quali, ad esempio, individuazione di competenze e responsabilità, quantificazione dei valori della retribuzione, valutazione obiettivi e attività da svolgere, etc. Da sottolineare infine l’annoso ritardo dell’Amministrazione nel redigere organicamente il Regolamento dell’Ente ed applicare le disposizioni contrattuali e di legge”. Condividi