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TERNI - Il 15 gennaio scorso, presso i locali del circolo Michele De Chirico, si è costituito il coordinamento dei circoli del P.R.C. presenti nella città di Terni. Una scelta che si basa su quanto disposto dal comma 5 dell'articolo 16 dello statuto del Partito della Rifondazione Comunista. Ne danno notizia oggi i Portavoce eletti dello stesso Coordinamento, Vanio Bianchini, Lorenzo Carletti, Alfonso Massoli, Angelo Morbidoni e Valerio Rossi, che lo rappresenteranno in questa prima fase e che hanno diramato una nota al riguardo nella quale si afferma che le motivazioni di questa scelta "si collocano dentro una prospettiva strategica di strutturazione e rilancio del P.R.C., unitamente al tentativo di perseguire al meglio gli obiettivi politici del partito nella fase contingente. L'anno che si è appena aperto - si dice ancora - sarà caratterizzato, infatti, fra meno di cinque mesi, da rilevantissime scadenze elettorali che, per quanto concerne la nostra città, determineranno la fine di un ciclo decennale di governo dell'amministrazione che ci ha visto partecipi e coinvolti, con risultati dell'azione complessiva di governo che devono essere valutati senza auto celebrazione e senza disconoscere i nodi critici ancora presenti". C'è, al tempo stesso, la consapevolezza della difficile fase che sta caratterizzando il Prc: "La sconfitta elettorale dello scorso aprile, la difficile discussione interna che ne è seguita e la preannunciata e ormai purtroppo imminente scissione di una parte degli esponenti dell'area che fa capo al compagno Vendola, che in nome dell'unità della sinistra stanno per costituire un nuovo partitino - si afferma sempre nella nota - sono aspetti che ci preoccupano fortemente. Intendiamo rilanciare l'azione di Rifondazione Comunista investendo sulla partecipazione degli iscritti e dei simpatizzanti unitamente al confronto e all'ascolto della società locale, dei lavoratori, dei precari, dei corpi intermedi, non certo sull'autoreferenzialità dell'attuale segreteria provinciale che non si confronta da troppo tempo con gli organi dirigenti e con la base del partito, e si arroga la facoltà di compiere scelte che non le competono, caratterizzandosi, anziché sull'azione politica e programmatica, su un inspiegabile immobilismo. Immobilismo che forse è funzionale a un progetto politico al di fuori della Rifondazione Comunista, ma non certo tollerabile ulteriormente da chi intende ricostruire l'utilità della sinistra non in astratto ma partendo dai problemi concreti e reali, senza produrre ulteriori e dannose frammentazioni, ma ricostruendo una costante iniziativa politica 'in basso a sinistra'". "Terni -spiegano ancora - è una città complessa, immersa in una transizione da un modello di sviluppo economico e sociale non più adeguato a una non ancora piena capacità di delinearne un altro più efficace e in grado di porre un argine ai disagi che saranno acuiti dalla crisi economica globale e dalle scellerate politiche del governo Berlusconi. Uscire dalla crisi investendo nel sociale, rimodellando un sistema di welfare locale più incentrato sugli attuali bisogni, spesso nuovi e inediti, che fanno crescere le ansie per il futuro in gran parte della popolazione. Questa dovrà essere la principale priorità nei prossimi mesi. Su questo, e non su asfittiche dispute sui nomi, occorre incalzare il PD e le altre forze politiche impegnate in un confronto il cui esito, per quanto concerne il P.R.C., non è certo scontato se non si assumerà il lavoro di costruzione del programma di governo come il principale asse di lavoro e di relazione con la società locale". Condividi