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di Rosaria Parrilla PERUGIA – Per valutare il nuovo piano sanitario regionale 2009-2011, da pochi giorni approvato dalla giunta regionale, è necessario analizzare i risultati del ciclo programmatico precedente. Con queste premesse il Partito Socialista umbro ha promosso un incontro rivolto agli addetti del settore e alle rappresentanze sindacali, che si è tenuto ieri, venerdì 16, all’Art Hotel di Ferro di Cavallo, alla presenza, tra gli altri, di Roberto Bertini, segretario regionale del Ps, Gregorio Iannone, membro dell’esecutivo regionale, dell’assessore regionale Silvano Rometti, di Virgilio Lipparoni, direzione medica ospedaliera Usl 2, del consigliere comunale di Sinistra democratica, Alessandro Monaco, di Adriano Rossi, dirigente Arpa, del direttore sanitario Usl 1, Silvio Pasqui, di Paolo Lilli, presidente dell’Istituto zoo profilattico, di Palmiro Riganelli, presidente Ipasvi, di Massimo Paggi, direttore del dipartimento chirurgico Usl 2, dell’anestesista rianimatore Usl 3, Tommaso Ciacca, e di Enzo Ronca, presidente della III commissione del Consiglio regionale. Un momento di confronto e di approfondimento, dunque, su una tematica importante e attuale quale quella sanitaria. “Come partito abbiamo deciso di promuovere questo incontro sul nuovo piano sanitario – ha dichiarato l’assessore Rometti -, perché ora è necessario riflettere bene su quali siano le spese sanitarie da ridimensionarie e quali invece indirizzare gli investimenti sui servizi maggiormente utili alla comunità”. “Il servizio sanitario regionale assorbe circa l’80 per cento del bilancio regionale – ha sottolineato Roberto Bertini -, e sappiamo quanto sia difficile tenere sotto controllo la spesa sanitaria, soprattutto quando si inserisce in un contesto economico e di finanza pubblica difficile, come quello attuale, in quanto non sono ancora state definite le regole del prossimo federalismo fiscale”. “Nonostante ciò l’Umbria negli ultimi anni è stata una delle regioni italiane – ha ricordato il segretario regionale Bertini -, che ha tenuto al meglio i conti della sanità senza introdurre ticket. Ora sarà per i prossimi anni un obiettivo ancora più difficile dato il progressivo invecchiamento della popolazione, infatti, l’Umbria dopo la Liguria è la regione italiana più vecchia, e questo porta inevitabilmente al conseguente aumento delle malattie croniche e dei soggetti disabili e non autosufficienti”. Un’analisi, quindi, che vuole approfondire anche gli altri fenomeni emergenti come le tossicodipendenze, gli infortuni sul lavoro, l’alcolismo e i disturbi mentali, che richiedono maggiore attenzione e più risorse. “Quindi per questo motivo occorre adeguare l’offerta dei servizi, individuando le priorità e razionalizzando quelli che sono sovradimensionati rispetto alle necessità dell’Umbria – ha ribadito Roberto Bertini -. Bisognerà sempre di più contenere gli sprechi e le prestazioni non necessarie alla tutela della salute, superando anche i localismi quando portano a scelte sbagliate”. È toccato, invece, a Virgilio Lipparoni presentare una relazione sui risultati raggiunti durante il precedente ciclo programmatico e su quello che dovrà essere il prossimo piano sanitario. “Il precedente programma ha portato a importanti realizzazioni quali – ha affermato Lipparoni -: lo sviluppo dei servizi territoriali con l’assistenza domiciliare, centri diurni e residenze assistite; la valorizzazione della medicina di base attraverso le equip territoriali; e lo sviluppo delle cure palliative con l’attivazione degli Hospice. Per la prevenzione, invece, abbiamo ottenuto il consolidamento dello screening del cancro della mammella e dell’avvio dello screening del cancro del colon con conseguente riduzione di malattia avanzata e di cisti. Ma anche sul piano dell’ammodernamento e della riorganizzazione della rete ospedaliera abbiamo avuto risultati più che positivi con l’attivazione degli ospedali di Foligno e di Branca e l’avvio della realizzazione dell’ospedale della Media Valle del Tevere e anche lo sviluppo della Day Surgery, la chirurgia in un giorno, che ha posto l’Umbria all’avanguardia in tale evoluzione organizzativa”. “Tutto ciò – ha precisato Virgilio Lipparoni -, in un quadro di apprezzabile equilibrio finanziario e avendo prodotto, raro esempio tra le regioni d’Italia, di importanti documenti di valutazione dei risultati in termini di guadagni di salute, organizzativi e di offerta di servizi”. “Per quanto riguarda il nuovo ciclo programmatico che è in continuità con il precedente – ha concluso Lipparoni -, bisogna evidenziare delle criticità, quali la mancanza di una fotografia delle dotazioni quanto a offerta di servizi, soprattutto delle aziende territoriali, una riflessione seria sulla collocazione delle risorse che riequilibrino la quota tra le quattro Asl, e che si riveda il tariffario ospedaliero che dai dati di un recente studio della Bocconi, risulta in assoluto il più alto tra le regioni italiane”. “Siamo convinti che l’università debba essere chiamata a concorrere alla economicità e all’efficienza del sistema in un rapporto paritario con la componente ospedaliera – ha concluso il segretario regionale Bertini -. I cittadini debbono essere più informati, consapevoli e responsabilizzati rispetto alla salute con abitudini di vita appropriate, e le istituzioni locali debbono essere maggiormente e pienamente coinvolte nella programmazione e nella valutazione dei risultati”. Condividi