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TERNI - I sindacati del settore trasporto di Cgil, Cisl e Uil di Terni nutrono forti dubbi in merito alla futura Holding regionale tra le aziende esercenti servizi di trasporto pubblico locale. Non tanto per la utilità di questa riorganizazione sul piano economico e della razionalizzazione del settore, ma per il fatto che a loro parere vi sono ancora dei nodi da sciogliere. "Infatti - scrivono in una nota congiunta - da tale processo costitutivo, auspicato e condiviso sin dall’inizio da Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uil-Trasporti emergono aspetti negativi per la realtà territoriale ternana di non secondaria importanza, in particolare sulla quantificazione delle quote di partecipazione nella costituenda Holding". Dalle notizie emerse appare loro evidente che prendendo a riferimento nel processo aggregativo esclusivamente le entità immobiliari delle singole aziende, il peso partecipati della azienda di bacino Atc Spa, risulterebbe di proporzioni minimali e quindi penalizzante (neanche il 10%) rispetto alle altre due realtà umbre di Apm–Perugia (circa 79%) e Ssit – Spoleto (circa 11%). Ipotesi sulle quali, a meno che non vengano introdotti parametri di valutazione diversi, esprimono, fin da ora, il loro più netto dissenso, ritenendo più coerente, come organizzazioni sindacali, prendere a riferimento l’incidenza e le potenzialità che le singole aziende umbre hanno nei propri bacini di competenza in termini di quantità di servizi di trasporto pubblico locale svolti. Una richiesta - scrivono - che "esprimerebbe il giusto peso determinato dall’effettivo ruolo che le aziende esercitano nei confronti dei loro territori (Apm circa 52%; Atc circa 28%; Ssit circa 20%). Dunque, nel confermare il loro consenso al progetto e nell’auspicare la definizione, al più presto, della Holding, ritengono che la stessa debba essere concepita, almeno in questa prima fase, non solo come processo di aggregazione patrimoniale ma, principalmente, per il raggiungimento di dimensioni aziendali più adeguate che sappiano produrre economie di scala, razionalizzazione dei servizi ( ferro/gomma) e migliore qualità del trasporto, rispetto anche al nuovo scenario delineatosi con la liberalizzazione del settore, nell’ottica di pervenire alla costituzione dell’Azienda Unica Regionale della Mobilità, garantendo così migliori condizioni e diritti per tutti i lavoratori. Infine, ritengono di fondamentale importanza che la Savit (azienda della manutenzione) assuma, così come previsto dal piano industriale al momento della costituzione, il ruolo di azienda regionale della manutenzione, nel progetto complessivo della Holding. Condividi