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PERUGIA - A decorrere da oggi scompare il Cosap per i passi di accesso carrabili verso le civili abitazioni e le attivita' commerciali della Provincia di Perugia. E' questa la principale novita' contenuta nel Nuovo Regolamento generale delle entrate dell'Ente che, in una delle ultime sedute del Consiglio, ha subito delle modifiche e integrazioni. Modifiche relative appunto in particolar modo al titolo III 'Canone occupazione spazi e aree pubbliche', che erano state proposte con un ordine del giorno unificato, nel Consiglio provinciale dello scorso 30 settembre. Con le modifiche recentemente apportate al Regolamento delle entrate, il documento e' stato anche adeguato alle normative vigenti in materia. Pertanto, a decorrere dal 1° gennaio 2009, sono esenti dall'applicazione del canone le occupazioni effettuate per gli accessi carrabili. Altre esenzioni sono state introdotte anche per una serie di occupazioni quali quelle effettuate per finalita' istituzionali dallo Stato, dalle Regioni, dagli Enti Locali e loro Consorzi, da Enti religiosi per l'esercizio dei culti ammessi nello Stato, da organizzazioni non lucrative di utilita' sociale, dalle vetture destinate al servizio di trasporto pubblico di linea in concessione durante le soste o nei posteggi ad esse assegnati, per il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani, le occupazioni temporanee da parte di associazioni non aventi scopo di lucro. ''Questo provvedimento - ha commentato l'assessore provinciale al bilancio, Daniela Frullani - va incontro alle esigenze di semplificazione del quadro complessivo degli adempimenti fiscali. Alla luce dell'attuale situazione economica generale questo atto e' un alleggerimento fiscale per i cittadini e le imprese, anche se comporta inevitabilmente un sacrificio per l'Ente, in quanto l'operazione determinera' 500.000 euro di mancate entrate. A cio' si fara' fronte con un'ulteriore razionalizzazione delle spesa soprattutto per l'acquisto di beni''. "L'Umbria è virtuosa e ben gestita", spende bene i soldi che gli arrivano dal Fondo sociale europeo: lo affermano i rappresentanti europei L'Umbria e' stata tra le prime in Italia a predisporre le azioni di sistema sostenute dai finanziamenti del Fondo sociale europeo, che per la nostra regione ammontano a circa 230 milioni in sette anni. Alla fine del 2009 ci sara' una nuova verifica periodica sullo stato di avanzamento dei progetti e dovra' essere completata l'attuazione della prima annualita': un 'obiettivo tecnico' previsto dal regolamento comunitario, da rispettare per non incorrere nel 'disimpegno automatico' delle risorse assegnate. PERUGIA - ''La Regione Umbria conferma di essere virtuosa e ben gestita. E' a un buon livello di spesa nell'attuazione delle misure attivate con la programmazione 2000-2006 del Programma operativo regionale del Fondo sociale europeo e sono gia' stati avviati numerosi progetti del nuovo ciclo 2007/2013'': e' la valutazione che ha espresso Fabrizio Spada, ''interlocutore permanente'' dell'Umbria in rappresentanza della Commissione Europea nel Comitato di Sorveglianza del ''Por Fse'' (Programma operativo regionale del Fondo sociale europeo). Organismo che si e' riunito a Perugia per esaminare lo stato di avanzamento della nuova e della precedente programmazione alla data del 30 settembre 2008. Alla riunione del Comitato, insediatosi nel dicembre 2007 e presieduto dall'assessore regionale alla Formazione e Politiche attive del Lavoro Maria Prodi, ha preso parte, tra gli altri, il capo unita' della Direzione generale ''Occupazione, affari sociali e pari opportunita''' della Commissione Europea Philippe Hatt. ''La Regione Umbria - hanno detto i rappresentanti europei, secondo quanto si legge in un comunicato della Regione - dimostra di saper mantenere gli impegni presi, rispettando tempi e modalita' stabilite dall'Unione europea, e non corre alcun rischio di disimpegno dei finanziamenti comunitari. E' la strada sulla quale si deve proseguire, coinvolgendo sempre piu' l'intero sistema regionale, per favorire crescita economica e occupazionale, coesione sociale e rafforzare la competitivita' dell'Umbria, in coerenza con le strategie e gli obiettivi europei''. Il Comitato di sorveglianza ''ha preso atto che, a un anno dall'approvazione del 'Por' dell'Umbria da parte della Commissione Europea - ha spiegato il direttore allo Sviluppo economico della Regione Umbria, Ciro Becchetti - sia la Regione sia le Province di Perugia e Terni, le quali gestiscono circa il 65% delle risorse, hanno messo a regime le misure attuative del Programma. La Regione, in particolare, nel 2008 ha varato provvedimenti per oltre 30 milioni di euro per lo sviluppo della ricerca e dell'innovazione''. ''L'Umbria e' stata tra le prime in Italia - ha aggiunto Becchetti - a predisporre le azioni di sistema sostenute dai finanziamenti del Fondo sociale europeo, che per la nostra regione ammontano a circa 230 milioni in sette anni. Alla fine del 2009 ci sara' una nuova verifica periodica sullo stato di avanzamento dei progetti e dovra' essere completata l'attuazione della prima annualita': un 'obiettivo tecnico' previsto dal regolamento comunitario, da rispettare per non incorrere nel 'disimpegno automatico' delle risorse assegnate''. Oltre allo stato di avanzamento del ''Por Fse'' 2007/2013 Obiettivo Competitivita' regionale e occupazione, il Comitato di Sorveglianza ha accertato lo stato di attuazione e il conseguimento degli obiettivi del precedente ciclo di programmazione 2000-2006 al 30 settembre 2008. I progetti approvati ammontano a 15.825, con 129 mila destinatari; 113 mila quelli registrati a inizio attivita' e 76 mila al termine, con un aumento (rispetto al 31 dicembre 2007) di 500 progetti, 2.500 destinatari, 2.100 ''avviati'' e 10.800 al termine. Per quanto riguarda l'aspetto finanziario, si registra un avanzamento del 108% in termini di impegni e del 91% in termini di spese, con un aumento, sempre rispetto alla valutazione periodica alla data del 31 dicembre 2007, di 3 milioni di euro per gli impegni e di 22,6 milioni di euro per le spese. E' stata fatta, inoltre, su incarico della Regione Umbria, una valutazione dell'efficacia ai fini dell'occupazione degli interventi cofinanziati dal Fondo sociale europeo, nel periodo 2005-2008, con un'indagine a campione tra i partecipanti realizzata attraverso 1839 interviste e circa 8mila contatti telefonici. A dodici mesi dalla fine degli interventi del ''Por Fse'', risulta occupato il 39,55% di chi ha seguito attivita' formative, il 64,16% di chi ha partecipato a ''work experience'' e il 43,65% di coloro che hanno usufruito di ''voucher'' formativi. Considerando nel complesso gli interventi del ''Por Fse'', e' occupato il 42,14%; il 15.39% studia; il 24,90% e' disoccupato in cerca di nuova occupazione; il 15,44 per cento e' in cerca di prima occupazione e il 2,12% e' inattivo. I risultati umbri, e' la valutazione finale, ''pur a fronte di una buona pratica a livello nazionale, sono superiori alla media del Paese''. Condividi