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PERUGIA - Sarà Vittorio Sgarbi a presentare la mostra “JACOPO GIOVIN PITTORE” a Villa Fidelia di Spello. L’evento artistico è in programma per lunedì 22 dicembre 2008, alle ore 16.30. La personale del diciannovenne Jacopo Scassellati, artista sardo di Sassari ma con origini assolutamente umbre (Nocera Umbra), sarà inaugurata subito dopo la presentazione di Sgarbi, alle 18.30, alla presenza dell’assessore alle politiche culturali della Provincia di Perugia Pier Luigi Neri, del Sindaco di Nocera Umbra Donatello Tinti, della Soprintendente ai Beni Artistici dell’Umbria Vittoria Garibaldi e del critico d’arte Paolo Nardon. Durante la presentazione, l’artista eseguirà i ritratti di Vittorio Sgarbi e Vittoria Garibaldi. “Questa mostra – ha annunciato Neri - ha l’ambizione di far conoscere un giovanissimo pennello che ricorda i nostri artisti umbri del Rinascimento con la differenza che oggi non ci sono più le botteghe e i grandi Maestri in grado di guidare e allevare i talenti precoci. Né questo ruolo potrebbe mai essere rivestito da un’Istituzione come la Provincia di Perugia che può però offrire luoghi e risorse per mettere a disposizione di tutti la conoscenza delle opere di Jacopo. Questo consolidato mecenatismo istituzionale nei confronti della giovane arte è di per sé un valore artistico e culturale indipendentemente dal fatto che Jacopo abbia o meno successo nella sua vita futura”. “Jacopo è – come osserva Paolo Nardon – un talento precoce, con una conoscenza senza mediazioni delle tecniche e delle modalità del dipingere e dello scolpire e con un coinvolgimento emotivo che riguarda l’arte e la vita. Il suo lavoro è ancora venato da una sorta d’ingenuità. Le sue opere, di primo acchitto, potrebbero risultare frutto di una rivisitazione di alcune forme storicizzate dell’arte, come ad esempio il cubismo. Un punto di partenza, questo della revisione delle forme cubiste, per la sua personale rielaborazione con variazioni al tema. Le sue fonti di ispirazione sono sottoposte a delle revisioni personali di indubbia forza, animate da una sorta di schietta espressività dove i punti di contatto tendono a scollarsi e ad allentarsi dalla banale resa formale per giungere su un terreno dove sono più degne di nota le differenze dai modelli piuttosto che le affinità con esse. Nella sua ricerca, Jacopo si è misurato con stili differenti: oltre al cubismo, alcune opere sembrano echeggiare quelle di De Chirico, in un gioco di implicazioni stilistiche e simboliche rare in un artista di quell’età”. Condividi