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CATANZARO - L'affidamento di un servizio di anagrafe bovina e ovi-caprina ad una societa' rappresentata da Antonio Saladino, la Sial Servizi Spa, ha portato ad ''un ingiusto vantaggio patrimoniale'' di 5,7 milioni di euro in favore della stessa societa' e ha consentito ''l'assunzione di 63 lavoratori, strumentale alla creazione di un sistema clientelare alimentato da dipendenti assunti in virtu' della intercessione di referenti politici''. La vicenda e' una di quelle che viene contestata dalla procura generale di Catanzaro agli ex componenti la Giunta regionale di centrodestra indagati nell'inchiesta Why not nei confronti dei quali vengono ipotizzati i reati di peculato, abuso d'ufficio e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche in concorso con Saladino e funzionari regionali. Secondo l'accusa, la Giunta regionale in carica nel 2003 revoco' la convenzione ad una societa' che gia' svolgeva il lavoro per affidare l'incarico alla Sial, costituita dall'Arssa, l'agenzia regionale per i servizi in agricoltura e da Italia lavoro , ''allo scopo di far conseguire a tale societa' l'importo indicato ed alimentare il vasto mercato di lavoratori precari assunti da societa' comunque riconducibili a Saladino''. Inoltre sarebbero state anche distratte risorse dal fondo sanitario regionale da assegnare alle Asl e certificata falsamente l'esigenza di istituire una banca dati, in realta' gia' esistente nei servizi sanitari delle Asl. Condividi