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I tre referendum elettorali promossi dal comitato capeggiato fa Mariotto Segni e Giovanni Gazzetta sono stati dichiarati ammissibili dalla Corte Costituzionale. Una decisione prese nel pomeriggio di oggi, al termine di una camera di consiglio abbastanza breve, che si era avviata attorno alle 9,30 della mattina con l’audizione degli avvocati delle opposte fazioni pro o contro i referendum. Spetta ora al governo fissare la data della consultazione popolare in una domenica compresa fra il 15 aprine e il 15 giugno prossimi. Saremo dunque tutti chiamati a decidere sul divieto delle candidature multiple e sull’abrogazione, sia alla Camera che al Senato, della possibilità di collegare le liste, cosa che permetterebbe di attribuire il premio di maggioranza alla lista che raccoglie il maggior numero dei voti e non più alla coalizione. Il tutto salvo una fine anticipata della legislatura che farebbe rinviare i referendum di un anno, mentre La consultazione popolare salterebbe qualora il Parlamento varasse una nuova legge elettorale prima del voto. Per il presidente della Camera, Fausto Bertinotti, la decisione della Suprema Corte non cambia nulla perché il Parlamento è nella stessa condizione di ieri, ovvero “di dover determinare con le sue forze ed in piena autonomia lo sblocco della crisi del sistema politico. Per Bertinotti la decisione della Consulta era comunque “prevedibile", "anche se - rileva - non intendo dire ora le motivazioni per cui mi sembrava tale. Oggi c'é semplicemente una conferma. Io non ho mai riposto né speranze, né aspettative sul fatto che lo sblocco del sistema politico italiano potesse intervenire in sedi diverse da quella parlamentare". Ed ai cronisti che gli chiedevano se il sistema tedesco potesse superare il referendum, ha così risposto “Certo, e non sarebbe irrispettoso nei confronti della Corte costituzionale che ha risposto ad un quesito di ammissibilità del referendum”. “La Consulta – ha aggiunto - non ha dato un giudizio di merito sull'effetto che darebbe un eventuale sì. Il Parlamento, invece, deve prevedere quell'esito e, a fronte di quello, costruire la sua risposta". Condividi