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PERUGIA - Una proposta di legge per chiedere alle istituzioni pubbliche di intervenire e di dare ''il giusto sostegno'' alle piu' piccole forme di editoria e di informazione locale, e' stata presentata dal gruppo dei Verdi e civici nel Consiglio regionale dell'Umbria. Potrebbero essere un'ottantina - secondo una prima stima sommaria - le testate interessate, ma i Verdi hanno richiesto all'Ufficio studi del Consiglio regionale di svolgere una ricerca in questo senso. La proposta di legge (gia' assegnata alla prima Commissione consiliare), e' stata illustrata stamani, in una una conferenza stampa, dal capogruppo regionale dei Verdi e civici, Oliviero Dottorini. Presenti, fra gli altri, Enzo Rossi, direttore del mensile ''L'Altrapagina'', Giorgio Filippi, direttore del trimestrale ''Risonanze'', e Renzo Zuccherini, direttore del mensile ''La Tramontana''. ''Si tratta - ha affermato Dottorini - di una proposta aperta al contributo di altri gruppi politici''. L'iniziativa si rivolge ai gruppi culturali, alle associazioni di volontariato, alle piccole cooperative che hanno dato vita, negli anni, a vere e proprie realta' editoriali. ''La stampa periodica locale, quella che viene definita la 'Slow press', vale a dire la stampa lenta, quella che ha piu' tempo per elaborare le notizie, per approfondirle dal punto di vista culturale, e' una grande ricchezza - ha osservato Dottorini - poiche' garantisce il pluralismo, l'approfondimento e la prossimita' dell'informazione''. ''I limiti - ha spiegato - sono dati dalle dimensioni che solitamente sono piccole o piccolissime. Raramente si va oltre la capacita' di uscita regolare''. Questa legge - ha spiegato Dottorini - interviene per sostenere queste realta' attraverso una contribuzione su alcuni settori. Per esempio per la carta, o per accedere a mutui bancari a tasso agevolato, o per l'abbonamento ad un massimo di due agenzie di stampa regionali. Ma anche attraverso una distribuzione piu' equa della pubblicita' istituzionale. E' comunque abbastanza ristretto il campo che individua la legge perche' si favoriscono soprattutto le testate che non hanno grandi pubblicita' (e' stato fissato un tetto pari al 25%), per distinguere i giornali di informazione da quelli pubblicitari, e quelle che garantiscono il 40% di informazione locale. Lo spirito e' inoltre quello di favorire le realta' che riescono a mettersi in rete almeno su alcune funzioni, come per esempio la raccolta pubblicitaria. Viene anche richiesta l'uscita regolare dei giornali, e che gli stessi siano attivi da almeno quattro anni. Il contributo massimo previsto e' di 7.500 euro all'anno per ciascun soggetto editoriale e di 25 mila euro per letestate che riescano a mettersi in rete. Condividi