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di Gianluca Pozzi Domani nasce il piccola-grande centro dell'Umbria. Nasce grazie a pezzi dell'ex centrodestra e dell'attuale centro-sinistra di governo ma non di prospettiva di futuro. Il parto lo ha annunciato il capogruppo di Perugia dell'Udc, Francesco Calabrese, che prima ha trovato l'accordo con l'ex margherito Vincenzo Carloni, eppoi si è messo ad aggregare anche l'onorevole per caso dell'Udeur, Gino Capotosti, ed ha trovato il consenso anche del movimento politico centrista Umbria Popolare. Al di là della retorica politica sul grande centro cattolico-libe-lab-demo-pluto-clericale, c'è una chiave di lettura in questa nuova area politica che non può lasciare indifferenti gli umbri di sinistra. Questa è la chiave di lettura: Umbria Popolare è un movimento che zitto, zitto sta acquistando pezzi della Margherità che non vogliono morire con gli ex diessini. Dietro Umbria Popolare c'è il presidente della Provincia di Perugia, Giulio Cozzari, che negli ultimi anni si è distinto per un grande fiuto per la politica dei due forni. Governa senza risse e problemi la provincia con una maggioranza schiacciante di centrosinistra. Ma allo stesso tempo progetta da tempo la creazione di un'area politica che vorrebbe emerginare una parte della sinistra di governo. Ora dai progetti si è passati ai fatti: domani nasce il grande centro. Ci sarà Giulio Cozzari. E dunque a questo punto vale la pena riflettere: è legittimato un presidente della Provincia che ha preso i voti del centrosinistra ma sogna di far nascere un terzo polo alternativo da quegli elettori che lo hanno sostenuto per due mandati? Condividi