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PERUGIA - Con larga maggioranza (16 voti contro e 7 a favore) il Consiglio regionale dell'Umbria ha respinto questa sera, al termine di un acceso dibattito, la mozione presentata dal centro-destra ed illustrata dal consigliere Nevi, di Forza Italia. Una mozione che sostanzialmente chiamava il governo regionale a porre in atto quei provvedimenti che il governo nazionale non è stato sin qui capace di adottare, tesi alla quale l'assessore Vincenzo Riommi ha avuto buon gioco a ribattere che ''L'Umbria non e' un acquario ma un pezzo di mare''. Quidi ha illustrato meticolosamente le misure che l'esecutivo umbro aveva sollecitamente predisposte: una "strategia d'impatto" - come l'ha definita - ''con provvedimenti spendibili in queste settimane, attivabile immediatamente, prima del bilancio e della rimodulazione degli strumenti''. ''Focalizza due criticita' - ha anche spiegato - e la prima e' quella dell'accesso al credito da parte del sistema delle imprese, per la quale abbiamo messo in campo un'azione concertata per un fondo di garanzia regionale alimentato da risorse immediatamente disponibili (in gestione da parte di Gepafin) con cinque milioni di euro dalla Regione e poi chiedendo a banche, fondazioni e camere di commercio di raddoppiare questa cifra. Il tutto per allargare il credito garantito fino ai 200 milioni di euro''. ''Il sistema bancario - ha sottolineato Riommi - ha dato la disponibilita', che si sta formalizzando in queste ore, a raddoppiare la cifra''. Tutto questo ''per ristabilire condizioni normali di liquidita' e consolidare le passivita' degli investimenti delle imprese. In questo ambito e' arrivata l'iniziativa Confindustria-Abi per le tredicesime''. Un altro blocco d'interventi ''prevede misure per le imprese per assicurare loro liquidita' nella fase di crisi e la ridefinizionedegli accordi sulla cassa integrazione, prevedendo anche quella in deroga. Su questo e' stato ottenuto un aumento per l'Umbria di tre milioni di euro''. Altro tema, gia' valutato in sede di assestamento di bilancio, riguarda il sostegno ai redditi delle famiglie. ''Proponiamo un secondo step - ha aggiunto l'assessore - per rifinanziare una serie di leggi di settore (artigianato, commercio, turismo, cooperazione, agricoltura) che possono agire per affrontare diversi problemi economici e produttivi. Arriveranno a scadenza a gennaio 2009''. La seconda fase ''riguarda tutti quei provvedimenti, da attuare entro l'anno prossimo con la strumentazione gia' disponibile: al Governo, per esempio, abbiamo chiesto di far partire prima possibile i cantieri per le infrastrutture. Inoltre vanno rimodulati gli interventi con i fondi della politica comunitaria (290 milioni di euro fra 6 mesi, che attivano oltre un miliardo di fondi) partendo dalle esigenze piu' pressanti su versanti diversi da quelli programmati''. Da parte sua Stefano Vinti (Rifondazione comunista) ha ribadito ''la condivisione per gli interventi programmati dalla giunta regionale, nei confronti di quello che sara' un passaggio drammatico per l'Umbria, con un 2009 che sara' durissimo''. ''La crisi - ha notato Vinti - arriva in Umbria su un apparato produttivo gia' 'stanco', con tassi di crescita che non coprono i gap strutturali. E' quindi una crisi sulla crisi. Ci sono richieste di cassa integrazione a migliaia, e la Provincia di Perugia anticipa gia' i fondi per la cigs alla Merloni. Entro il 31 dicembre prossimo sono a rischio 14.000 precari in Umbria. Va quindi affrontato il nodo del carovita, con interventi concreti per calmierare i prezzi al consumo dei beni di prima necessita'''. Per Gianluca Rossi (Pd) ''la giunta regionale ha agito in modo tempestivo nelle materie che le competono. Accanto a queste misure, altri provvedimenti della giunta, come il disegno di legge sul sistema produttivo, affrontano concretamente questa fase di crisi. In questo contesto, tutti devono fare la loro parte''. Condividi