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Continuano a filtrare i documenti sequestrati dalla GdF ai dirigenti della ThyssenKrupp dopo il rogo che lo scorso dicembre ha causato la morte di 7 operai. Sarebbero loro, secondo i dirigenti dell'acciaieria, i responsabili dell'incidente. "Si sono distratti", è stato scritto nel documento diretto all'amministratore Espehahn pubblicato dal quotidiano "La Stampa". Nel mirino, poi, c'è l'operaio sopravvissuto: "Va denunciato per quello che dice". Il documento doveva rimanere riservato perché sarebbe dovuto servire alla dirigenza per decidere le mosse dopo il rogo mortale. Si parla degli operai ma anche del giudice che indaga, Raffaele Guariniello, e del governo sia centrale, sia della città, ritenuti entrambi troppo "comunisti" e quindi difficilmente attaccabili. La nota non è firmata ma è diretta all'amministratore del gruppo italiano, il tedesco Harald Espehahn. Il problema principale per la grande e blasonata multinazionale, è la situazione torinese: il primo dei problemi, secondo i dirigenti dell'acciaieria, è la presenza di Guariniello. Il giudice aveva già incontrato il gruppo tedesco nel 2004 quando riuscì ad ottenere una condanna per un incendio, fortunatamente senza vittime, le cui responsabilità furono attribuite al gruppo dirigente. Il procuratore delle "inchieste impossibili" viene screditato dalla lista delle sue indagini che "non vanno da nessuna parte". E ironicamente nella nota si legge anche una domanda retorica: "Lo sarà pure questa inchiesta?". Poi si passa al capitolo politico. Sul ministro del Lavoro Damiano il commento è lapidario: non si può far pressione sul governo perché c'è lui, torinese, e apertamente schierato dalla parte dei lavoratori. E infine la stilettata sugli operai: l'incidente sarebbe stato causato dalla loro distrazione e il sopravvissuto che passa le giornate in tv ad accusare l'azienda va fermato per vie legali. L'operaio è diventato un simbolo, secondo quello che si legge nel documento, ed è "circondato da simpatia e solidarietà in una città in cui i comunisti e i sindacati sono più organizzati che altrove". Credo che non ci siano davvero parole per giudicare questa nota. Condividi